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I 10 passi, sviluppati nel 1991 da Organizzazione mondiale della sanità (WHO) e UNICEF, nella traduzione presente nel sito di UNICEF Italia [1] sono:
1. Definire un protocollo scritto per l'allattamento, da far conoscere a tutto il personale sanitario
2. Preparare tutto il personale sanitario, per attuare compiutamente questo protocollo
3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell'allattamento
4. Aiutare le madri perché comincino ad allattare già mezz'ora dopo il parto
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica
7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre (rooming-in), in modo che trascorrano insieme ventiquattro ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale
8. Incoraggiare l'allattamento a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell'allattamento
10. Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell'allattamento, in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo essere state dimesse dall'ospedale o dalla clinica
Dopo quasi 15 anni di implementazione dell'iniziativa BFH il materiale contenuto nel manuale della BFHI è stato aggiornato. Riconoscendo l'importanza di adeguare anche le pratiche ospedaliere di assistenza alla donna oltre a quelle che riguardano il neonato per garantire un'assistenza integrata e "umanizzata" a madre e bambino, la nuova edizione rivista, aggiornata e espansa del manuale per la Baby Friendly Hospital Initiative [2]introduce il concetto di Mother-Friendly Care e identifica nuovi criteri globali da valutare durante il processo di designazione dei BFH. I criteri globali relativi alle Cure Amiche delle Mamme sono:
Il manuale contiene inoltre una sezione sull'adeguamento della struttura per il rispetto del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, suggerimenti per l'assistenza alle donne che non allattano e una sezione dedicata alle cure delle donne con HIV da utilizzare nei punti nascita di paesi in cui la prevalenza di HIV positività superi il 10%. I paesi sono invitati ad adeguarsi ai criteri inclusi nel manuale nei processi di designazione degli Ospedali Amici dei Bambini.
Il Ministero della Salute del Brasile aveva scelto l'approccio delle cure integrate già dal 1996, e con successive risoluzioni fino all'ultima del 2004, aveva identificato 10 criteri aggiuntivi ai 10 passi per la designazione di Ospedale Amico dei Bambini: alcuni criteri sono legati al contesto brasiliano (come assicurare che il 70% dei neonati venga registrato prima della dimissione e garantire un tempo minimo di permanenza in ospedale di 24 ore dopo parto vaginale e 48 ore dopo parto con taglio cesareo), altri tendono a facilitare l'esperienza del parto come evento fisiologico: permettere al compagno della donna che deve partorire di assistere durante tutte le fasi del travaglio e del parto, contenere la percentuale dei tagli cesarei ai livelli identificati dalla normativa vigente in Brasile [3,4].
1. UNICEF in Italia. I dieci passi UNICEF-OMS per l'allattamento al seno. 13.11.2009 [Testo integrale]
2. World Health Organization UNICEF. Baby-friendly hospital initiative: revised, updated and expanded for integrated care. World Health Organization and UNICEF 2009 [Testo integrale]
3. Ministerio da Saúde Brasileira. Portaria n° 756 de 16 de Dezembro de 2004. Annexo. Normas para o processo de habilitação do Hospital Amigo da Criança integrante do Sistema Único de Saúde - SUS. [Testo integrale]
4. Moura de Araújo Mde F, Soares Schmitz Bde A. Reassessment of Baby-friendly Hospitals in Brazil. J Hum Lact. 2007;23:246-52 [Medline]
Data di pubblicazione: 08.05.2010