1. Inizio pagina
  2. Contenuto della pagina
  3. Menu principale
  4. Menu di Sezione
 

Menu

Menu

Contenuto della pagina Versione stampabile della pagina

Allattamento 

Gli ostacoli ai dieci passi per il successo dell'allattamento

 

Il processo di ri-valutazione del programma Baby Friendly Hospital Initiative (BFHI) che nel 2017 ha portato alla pubblicazione della linea guida Protecting, promoting and supporting breastfeeding in facilities providing maternity and newborn services [1], con l'aggiornamento degli studi sull'efficacia dei Dieci Passi, ha permesso di evidenziare alcuni elementi su cui concentrare l'attenzione per migliorare l'implementazione e l'adesione a lungo termine agli interventi raccomandati. In particolare:

  • la formazione e l'aggiornamento continuo dei professionisti dei punti nascita su protezione, promozione e sostegno dell'allattamento è un elemento cruciale. Studi internazionali hanno rilevato che la formazione universitaria (compresi i corsi di laurea e le scuole di specializzazione) sull'allattamento è insufficiente. Inoltre, i corsi di aggiornamento effettuati in modalità on line (proposti sempre più spesso dalle diverse strutture) non hanno la stessa efficacia della formazione e della valutazione in presenza [2];
  • l'implementazione dei 10 Passi nelle singole strutture spesso dipende dall'impegno di singoli individui, piuttosto che da una pianificazione generale delle attività: il livello di adesione ai 10 Passi dell'intero ospedale può essere facilmente compromesso con la sostituzione di questi individui trainanti [2].
 

Accanto a queste indicazioni generali, alcuni studi pubblicati fra il 2002 e il 2009 hanno cercato di identificare le pratiche ospedaliere che maggiormente ostacolano l'adozione dei Dieci passi e l'avvio dell'allattamento.  

In Italia, uno studio osservazionale prospettico condotto tramite interviste telefoniche a 153 donne che avevano partorito neonati sani, singoli, a termine, di peso adeguato in 17 ospedali della regione Lazio [3] ha dimostrato che: partoriscono con taglio cesareo 41% delle donne intervistate; il rischio di non allattare in ospedale (utilizzo esclusivamente di latte di formula) correla in maniera significativa (analisi multivariata) con: aver partorito con taglio cesareo (odds ratio - OR: 4.2; intervallo di confidenza al 95% IC95%: 1.8, 10.1), aver iniziato il contatto pelle a pelle dopo più di due ore dal parto, pratica correlata al passo 4 della BFHI (OR: 3.7; IC95%: 1.4, 9.9), non aver ricevuto informazioni sui vantaggi dell'allattamento, passo 3 (OR: 4.6; IC95%: 1.9, 15.2), praticare il rooming in solo durante il giorno, passo 7 (OR: 6.6; IC95%: 1.3; 33.9), non praticare affatto il rooming in, passo 7 (OR: 13.1; IC95%: 2.8, 61.1).  Come già noto le pratiche ospedaliere influenzano anche il successo dell'allattamento a casa: il rischio di non allattare a un mese dalla nascita correla in maniera significativa con l'aver utilizzato latte di formula durante il soggiorno in ospedale (OR: 6.9; IC95%: 2.8, 17.1) e con il non aver ricevuto alla dimissione dall'ospedale un libretto informativo in cui erano descritti i vantaggi dell'allattamento e come allattare (OR: 2.7; IC95%: 1.1, 6.6).

Un altro studio osservazionale prospettico simile (stessi criteri di inclusione, stesse modalità di raccolta delle informazioni) condotto su un gruppo di 1656 donne che avevano partorito in 371 ospedali distribuiti sul territorio nazionale ha individuato i passi della BFHI meno frequentemente implementati negli ospedali studiati: il passo 4 (favorire l'inizio dell'allattamento entro mezz'ora dal parto), il passo 7 (favorire il rooming in 24 ore al giorno) e il passo 10 (supportare la creazione/partecipazione a gruppi di sostegno). Lo studio ha analizzato solo il sottogruppo di donne che durante il soggiorno in ospedale aveva allattato il neonato in maniera esclusiva o predominante (utilizzando quindi, oltre al latte materno, supplementazioni di acqua, glucosata o altri liquidi non lattei). Anche in questo sottogruppo ristretto e "virtuoso" il taglio cesareo si conferma essere un determinante associato in maniera significativa (analisi multivariata) al rischio di non allattare in maniera esclusiva in ospedale: OR: 1.7; IC95%: 1.3, 2.4. Altri fattori associati al rischio di non allattare esclusivamente in ospedale sono: sovrappeso materno (OR: 1.7; IC95%: 1.1, 2.7), non aderenza al passo 6 della BFHI, relativo alle supplementazioni al neonato (OR: 1.6; IC95% 1.2, 2.0), non aderenza al passo 7, relativo al rooming in (OR: 1.4; IC95%: 1.1, 1.9), non aderenza al passo 8 relativo all'allattamento a richiesta (OR: 1.8; IC95%: 1.3, 2.3). I neonati allattati in maniera esclusiva in ospedale rispetto a quelli allattati in maniera predominante sono più frequentemente allattati senza aggiunte di latte artificiale (allattamento completo) a 3 mesi (62.1% vs 58.0%) e a 6 mesi (5.8% vs. 1.9%) [4].
 
In Australia uno studio osservazionale prospettico condotto in quattro ospedali e che ha coinvolto circa 200 donne ha dimostrato che nelle donne che partoriscono con taglio cesareo il tempo intercorso fra la nascita e il primo contatto pelle a pelle con il neonato e il conseguente attacco al seno è significativamente più lungo di quello delle donne che partoriscono con parto vaginale (senza differenza fra i tagli elettivi e quelli di urgenza) [5].

Il taglio cesareo è quindi uno degli ostacoli all'applicazione dei 10 passi che gli studi identificano in maniera consistente, rappresentando in particolare una barriera all'applicazione del passo 4 e essendo in generale in contrasto con l'idea di umanizzazione delle cure insita nella BFHI [2].

 
Figura con i tempi medi per il primo contatto nelle donne che hanno partorito con taglio cesareo, parto vaginale spontaneo e parto vaginale strumentale
Tempo medio per il primo contatto in base alle modalità di parto. Tratto da: [3]
 

Bibliografia

1. World Health Organization. Protecting, promoting and supporting breastfeeding in facilities providing maternity and newborn services. Guideline. 2017 [Testo integrale]
2. Comitato Italiano per l'UNICEF - Fondazione Onlus. Insieme per l'Allattamento: Guida all'applicazione dei Passi per proteggere, promuovere e sostenere l'allattamento nelle strutture del percorso nascita. Edizione 2022. (Roma: Comitato Italiano per l'UNICEF). [Testo integrale]
3. Asole S, Spinelli A, Antinucci LE, et al. Effect of hospital practices on breastfeeding: a survey in the Italian Region of Lazio. J Hum Lact 2009;25:333-40 [Medline]
4. Giovannini M, Riva E, Banderali G, et al. Exclusive versus predominant breastfeeding in Italian maternity wards and feeding practices through the first year of life. J Hum Lact 2005;21:259-65 [Medline]
5. Rowe-Murray HJ, Fisher JR. Baby friendly hospital practices: cesarean section is a persistent barrier to early initiation of breastfeeding. Birth 2002;29:124-31 [Medline]

Data di pubblicazione: 27.06.2022

 
 
  1. SaperiDoc
Direzione generale cura della persona, salute e welfare
Via Aldo Moro 21, Bologna