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Protezione dell'attamento

Le violazioni al Codice Internazionale nel Mondo e in Italia

 

Nonostante tutti i paesi membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization - WHO) e le maggiori compagnie produttrici di alimenti per l'infanzia si siano impegnate, firmando il Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, ad applicarne i princìpi, le violazioni al Codice sono frequenti e ripetute nel mondo, come evidenziato dal lavoro di IBFAN International e dall'estensivo lavoro multipaese di WHO e UNICEF Internazionale [1,2]. Come evidenziato nell'ultimo report di WHO in collaborazione con UNICEF e IBFAN Internazionale aggiornato a marzo 2022, nonostante i progressi registrati negli ultimi anni, sono ancora pochi i paesi le cui legislazioni nazionali sono allineate ai princìpi del Codice [3].

Una storica survey condotta in quattro grandi città di differenti paesi (Varsavia, per la Polonia dove non c'è alcuna adesione al Codice, Durban per il Sud Africa e Bangkok per la Tailandia dove l'adesione al Codice è volontaria, Dhaka in Bangladesh dove l'applicazione è, invece, obbligatoria), ha rilevato la prevalenza di violazioni al Codice in 165 centri di salute [4]. Ricevono campioni di latte artificiale gratuiti, biberon o tettarelle 26% delle mamme in Tailandia, 8% in Polonia, 3% in Sud-Africa e 0.3% in Bangladesh. Ricevono campioni gratuiti di prodotti coperti dal Codice 50% dei professionisti della Tailandia, 21% di quelli della Polonia, 20% di quelli del Sud-Africa e 8% del Bangladesh. La proporzione di centri di salute in cui i professionisti hanno ricevuto informazioni che vìolano il Codice è 33% in Tailandia, 56% in Polonia, 17% in Sud-Africa e 15% in Bangladesh. Le violazioni al Codice sono quindi diffuse, ma la traduzione di princìpi del Codice in leggi nazionali si associa a minore frequenza di pratiche di marketing dei sostituti del latte materno scorrette [4].

Oltre 20 anni dopo la mancata applicazione del Codice continua a essere comune in praticamente tutti i paesi del mondo, come evidenziato nella revisione del WHO-UNICEF internazionale [5]. In quaranta anni, dal 1981 al 2021 sono stati condotti 153 studi in 95 paesi, la maggior (113/153) pubblicati a partire dal 2010. Gli studi evidenziano che le violazioni del Codice continuano [5]. In Messico, ad esempio, la stima delle violazioni al Codice e seguenti Risoluzioni è stata condotta valutando le strutture sanitarie presenti in due stati, 20 punti vendita, le etichette dei latti formulati e le pubblicità attraverso i media [6]. Sono state intervistate 693 madri di bambini di età inferiore a 24 mesi e 48 professionisti di salute (sia di strutture pubbliche che private). Una donna ogni 9 riferisce che nei 6 mesi precedenti ha ricevuto campioni gratuiti di formule durante le visite mediche (11.1%); la quasi totalità (80%) ricorda di aver visto pubblicità di sostituti del latte materno nei mass media. Fra i professionisti di salute 15.5% riferiscono di aver avuto contatti nei 6 mesi precedenti con i rappresentanti delle formule e solo 41.6% dichiara di conoscere il Codice internazionale. Praticamente in tutti i 20 punti vendita sono stati riscontrate violazioni. L'analisi di 190 etichette di formula trova che nel 30% ci sono immagini o affermazioni idealizzanti la formula.

In Sud Africa, paese con bassi tassi di allattamento esclusivo che si è dotato di una legge nazionale che recepisce i contenuti del Codice, sono state valutate le violazioni agite tramite comunicazione digitale [7]. L'analisi dei contenuti di pagine Facebook e Instagram di alimenti per l'infanzia (escluse le pagine direttamente riferite alle ditte dei latti formulati) ha rilevato innumerevoli violazioni del Codice (figura).

 
Tratta da [7]. Le madri che vogliono il meglio per i loro bambini si fidano della naturale bontà di Purity [traduzione del testo della pubblicità].
Tratta da [7]. Le madri che vogliono il meglio per i loro bambini si fidano della naturale bontà di Purity [traduzione del testo della pubblicità].
 

Lo studio rileva inoltre che la pandemia da CoVID-19 ha aperto nuove finestre di opportunità per le ditte di sostituti del latte materno per violare il Codice internazionale e le leggi nazionali, attraverso, ad esempio, donazioni di prodotti coperti dal Codice. In tempo di pandemia la capacità di monitorare le violazioni del Codice, così come gli altri servizi di promozione della salute e della buona alimentazione dei bambini, è risultata indebolita in molti paesi.

L'utilizzo strumentale della paura dei genitori durante la pandemia CoVID-19 da parte delle ditte di formula è stato discusso più estesamente in una revisione delle violazioni durante la pandemia nelle Filippine [8]. Sono state identificate le tattiche di marketing delle ditte dei latti di formula utilizzata fin dall'inizio della pandemia. Otto temi emersi indicano come le ditte abbiano capitalizzato sulla paura correlata al CoVID-19 utilizzando affermazioni di salute -come: la formula che rafforza le difese immunitarie- e distorcendo le informazioni relative ad allattamento e CoVID-19. Il ricorso a donazione e altre azioni presentate come umanitarie è pure stato ampiamente sfruttato per aumentare le vendite delle formule. Non sono tecniche nuove; ma il boom dell'uso delle piattaforme digitali durante il lockdown ha fornito alle ditte una grande opportunità di incrementare le vendite. Se le violazioni registrate nelle Filippine durante l'intero anno 2019 erano state 70, solo nei primi mesi di pandemia se ne sono registrate 291 (figura). Un esempio: sulla pagina web di una ditta vengono fornite informazioni sulla pandemia e si legge: "in tempi difficili, puoi contare su xxx [nome commerciale]. Tu prometti di sostenere e nutrire il tuo bambino, noi ti promettiamo di aiutarti". Nella stessa pagina sono offerti sconti e doni accompagnati da queste parole "un piccolo sostegno che può fare tutta la differenza [...], in tempi difficili il peso economico può diventare insostenibile".

Figura. Tratta da [8]. Numero di violazioni riportate nelle Filippine da gennaio 2019 a luglio 2020
Figura. Tratta da [8]. Numero di violazioni riportate nelle Filippine da gennaio 2019 a luglio 2020
 

Rapporti periodici quadriennali sulle violazioni al Codice rilevate in Italia sono pubblicati da IBFAN Italia  [9].

 

Bibliografia

1. WHO UNICEF. How the marketing of formula milk influences our decisions on infant feeding. Ginevra febbraio 2022 [Testo integrale]
2. WHO UNICEF. Scope and impact of digital marketing strategies for promoting breastmilk substitutes Ginevra aprile 2022 [Testo integrale]
3. World Health Organization. Marketing of breast-milk substitutes: national implementation of the international code, status report 2022. Geneva: World Health Organization; 2022. Licence: CC BY-NC-SA 3.0 IGO [Testo integrale]
4. Taylor A. Violations of the international code of marketing of breast milk substitutes: prevalence in four countries. BMJ 1998;316:1117-22 [Medline]
5. Becker GE, et al. Global evidence of persistent violations of the International Code of Marketing of Breast-milk Substitutes: a systematic scoping review. Matern Child Nutr 2022 Mar 21:e13335 [Medline] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35313063/
6. Hernández-Cordero S, et al. Violations of the International Code of Marketing of Breast-milk Substitutes in Mexico. Matern Child Nutr 2019;15:e12682 [Medline]
7. Pereira-Kotze C, et al. Use of social media platforms by manufacturers to market breast-milk substitutes in South Africa. BMJ Glob Health 2020;5:e003574 [Medline]
8. Ching C, et al. Old tricks, new opportunities: how companies violate the International Code of Marketing of Breast-Milk Substitutes and undermine maternal and child health during the COVID-19 pandemic. Int J Environ Res Public Health 2021;18:2381 [Medline]
9. IBFAN Italia. Il Codice Violato 2021. Edizione speciale per i 40 anni del Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno. IBFAN Italia, maggio 2021 [Testo integrale]

 

Data di pubblicazione: 21.06.2022

 
 
  1. SaperiDoc
Direzione generale cura della persona, salute e welfare
Via Aldo Moro 21, Bologna