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Protezione dell'attamento

Donazioni di sostituti del latte materno ai poveri e nelle emergenze

 

Sono diversi, nel mondo, i programmi di sostegno alle famiglie in difficoltà economica che prevedono la fornitura gratuita di sostituti del latte materno. Diversi studi, condotti negli USA, hanno cercato di verificare se questo tipo di sostegno economico possa rappresentare un disincentivo ad allattare.

Il programma statunitense WIC (Special Supplemental Nutrition Program for Women, Infants and Children - programma di nutrizione speciale con supplementazioni per donne, lattanti e bambini) avviato nel 1974, si propone di salvaguardare la salute delle donne con basso reddito e dei loro figli fino a cinque anni di età, tramite la distribuzione di cibo nutrizionalmente adeguato, informazioni per una sana alimentazione e invio ai centri di salute quando necessario. Fino al 2009 negli USA oltre la metà del latte di formula utilizzato veniva fornito gratuitamente alle madri tramite questo programma pur essendo i lattanti assistiti da WIC meno della metà dei lattanti americani. Ci si è dunque chiesti perché proprio le donne indigenti ricorressero più spesso di quelle con livello economico più elevato al latte artificiale, che è costoso: è la distribuzione del latte di formula tramite WIC a incoraggiare le donne più povere ad abbandonare l'allattamento? Le compagnie produttrici forniscono a WIC i loro prodotti con prezzi scontati da 85% a 98% rispetto al normale prezzo di vendita. Questo è possibile perché i costi di produzione sono bassi, mentre la gran parte dei costi per le ditte sono dovuti alla distribuzione: nel caso di WIC sono gli stati a garantire la distribuzione. La fornitura a prezzi ridotti consente un risparmio di soldi che WIC reinveste per allargare il numero di indigenti che riesce a inserire nel suo programma. Questo meccanismo garantisce alle ditte produttrici di latti formulati di raggiungere con i loro prodotti una fetta di popolazione sempre maggiore: mediamente dopo un anno le persone escono dal programma WIC, ma continuano a utilizzare gli alimenti per l'infanzia che ricevevano durante il programma, pagandoli al dettaglio mediamente cinque volte più del prezzo di produzione. Quindi, in una popolazione economicamente svantaggiata si verifica che il tasso di avvio dell'allattamento e la durata complessiva di allattamento nelle donne che partecipano a WIC sono mediamente 20% più bassi di quelli delle donne che non partecipano a WIC, anche dopo aver controllato per livello socioeconomico, provenienza geografica, colore della pelle, età della madre e ordine di nascita del neonato. In altre parole, sembra che proprio il programma WIC, distribuendo sostituti del latte materno gratuitamente, produca un effetto negativo sull'allattamento [1]. Questo nonostante il programma WIC abbia tentato, nel tempo, di incorporare elementi a sostegno dell'allattamento: nel 1989 con il Child nutrition act, nel 1994 con Healthy meals for healthy americans act, nel 1997 - con il progetto Loving support makes breastfeeding work, nel 2004 con la Breastfeeding peer counselor initiative [2]. Lo scarso effetto a sostegno dell'allattamento è probabilmente dovuto alla scarsezza di fondi destinati a questa attività: nel 2005 solo 0.6% dell'intero budget del programma è stato investito in sostegno all'allattamento [1].

A partire da questa constatazione nel 2009 si è tentato di modificare sostanzialmente il programma con una revisione della fornitura di supplementi: le donne che allattano ricevono una maggiore quantità di cibi sani e nutrienti per la propria alimentazione mentre le donne che allattano in modalità complementare i propri lattanti (latte materno e latte formulato) ricevono una quantità inferiore di formula. Ma anche l'effetto di questa modifica non è stato ugualmente evidente in tutti gli stati [2] e, se un miglioramento nei tassi di allattamento c'è stato, permane però una differenza sostanziale fra la popolazione generale e quella arruolata nel WIC per tutti gli esiti relativi all'allattamento [3].

Non sono molti gli studi di buona qualità, con un campione sufficientemente ampio e che utilizzano una metodologia che riesca a correggere i bias di selezione della popolazione valutata per capire se effettivamente la più bassa propensione ad allattare delle donne coinvolte nel WIC dipenda dal programma o dall'autoselezione delle donne. Secondo uno studio è l'autoselezione a determinare la propensione all'allattamento (ma l'unico esito misurato nello studio è qualunque allattamento, quindi un indicatore poco informativo) [2]. Secondo altre osservazioni, invece, il WIC non solo fa incrementare notevolmente le vendite del latte di formula fornito tramite il programma, ma per effetto di trascinamento si associa anche all'incremento nella vendita di prodotti non forniti dal programma, come i latti di proseguimento e di crescita o le varianti più costose dei prodotti della stessa marca, che le mamme non acquisterebbero se non fossero coinvolte nel programma WIC (cosiddetto spillover effect) [4].

Lo stesso effetto negativo della distribuzione della formula gratuita alla popolazione economicamente svantaggiata si ha quando, nelle situazioni di emergenze (come terremoti o spostamenti di popolazioni che fuggono dalle guerre), vengono distribuiti sostituti del latte materno gratuitamente.

Per questo motivo fin dal 1994 Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization - WHO) ricorda che i governi e le agenzie devono agire con estrema cautela nella pianificazione, implementazione o supporto agli interventi in situazione di emergenza e proteggere, promuovere e sostenere l'allattamento dei bambini, vegliando affinché i sostituti del latte materno vengano forniti esclusivamente ai bambini che lo necessitano, che la fornitura sia assicurata per tutto il tempo necessario e che non sia usata a scopo di induzione alla vendita [5]. In un successivo documento WHO specifica, inoltre, i princìpi guida per l'alimentazione infantile durante l'emergenza [6]: i sostituti del latte materno devono avere un'etichettatura generica e non riportare alcun riferimento a marchi commerciali; l'alimentazione di una minoranza di bambini nutriti con sostituti del latte materno non deve interferire con la protezione e promozione dell'allattamento per la maggioranza [6].

L'IFE core group (un gruppo di lavoro inter-agenzie creato nel 1999 sull'alimentazione infantile nelle emergenze che comprende fra gli altri WHO, UNICEF, CDC, IBFAN, USAID e altre agenzie di salute, Figura), attraverso la produzione di linee guida periodicamente aggiornate, afferma che la distribuzione routinaria di sostituti del latte materno, di biberon e tettarelle nelle emergenze non solo non è giustificata, ma è dannosa [7]. È invece necessario rilevare i bisogni dei bambini e sostenere le madri attraverso una rete di operatori o di volontari appositamente formati.

IFE core group
IFE core group
 

Bibliografia

1. Kent G. WIC's promotion of infant formula in the United States. Int Breastfeed J 2006;1:8 [Medline]
2. Zhang Q, et al. Revisiting the relationship between WIC participation and breastfeeding among low-income children in the U.S. after the 2009 WIC food package revision. Food Policy 2021;101:102089 [Medline]
3. Bartholomew A, et al. Historical perspective of the WIC program and its breastfeeding promotion and support efforts. J Nutr Educ Behav 2017;49(7 Suppl 2):S139-S143.e1 [Medline]
4. Choi YY, et al. Effects of United States WIC infant formula contracts on brand sales of infant formula and toddler milks. J Public Health Policy 2020;41:303-320 [Medline]
5. WHA. Infant and young child nutrition. WHA Resolution 47.5. Forty-seventh World Health Assembly. 1994 [Testo integrale]
6. World Health Organization. Guiding principles for feeding infants and young children during emergencies. WHO, Geneva 2004 [Testo integrale]
7. IFE Core Group. Infant and young child feeding in emergencies. Operational Guidance on Infant Feeding in Emergencies (OG-IFE) version 3.0, ottobre 2017 [versione in italiano] [Testo integrale] 

 

Data di pubblicazione: 21.06.2022

 
 
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