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Mortalità e morbosità materna in Emilia Romagna, 2001-2007
La stima del rapporto di mortalità materna -MMR- per gli anni 2001-2007, ottenuta attraverso il record linkage tra flussi informativi diversi, è risultata in Emilia-Romagna pari a 7.6 casi di morte ogni 100.000 nati vivi per le donne residenti ovunque decedute. Questo dato è superiore al dato nazionale (3.0 ogni 100.000 nati vivi) rilevato dall'ISTAT. Facendo riferimento al dato regionale estratto dalla banca dati ReM (morti materne 0-365 giorni ricavate dal certificato ISTAT), la sottostima rispetto al record linkage per gli anni 2001-2007 è risultata di 76,3%.
Il MMR si modifica per gruppo di età: 6.9 per le donne <35 anni e 10.1 per quelle ≥35 anni. Questo dato è in accordo con quello europeo (4.1 per donne <25 anni, 5.7 per donne di 25-34 anni e 12.8 per donne ≥35 anni).
Al taglio cesareo è associato un rischio di morte materna circa 5 volte superiore a quello associato al parto spontaneo, ma è palese che una parte di tale aumento di rischio è attribuibile alla patologia che ha indicato il taglio cesareo e non all'intervento chirurgico in sé.
La morbosità materna grave è stata quantificata utilizzando il criterio di ricovero in terapia intensiva, con l'interrogazione della banca dati SDO (schede di dimissione ospedaliera): la stima della morbosità materna grave è pari a 2.8 per 1.000 parti.
Audit clinico sui casi di mortalità materna, 2001-2007: i risultati
L'audit clinico - una attività della Commissione regionale sul percorso nascita - ha compreso una revisione collettiva di ogni caso di mortalità materna occorso nel periodo 2001-2007 per il quale era disponibile la documentazione clinica. Questo processo analitico ha permesso di dimostrare l'accuratezza del record linkage nell'identificare i casi di morte materna e di verificare la correttezza della classificazione delle morti materne per causa. Il record linkage si è dimostrato uno strumento accurato: non sono stati infatti rilevati errori nel riconoscimento dei casi di morte associata a gravidanza, parto, aborto o puerperio. Le informazioni maggiori e più precise ottenute dalla consultazione della documentazione clinica hanno condotto alla riclassificazione di 6,9% dei casi esaminati, consentendo una stima più affidabile del rapporto di mortalità materna e una corretta distribuzione per causa delle morti materne. L'audit ha permesso inoltre di identificare i tagli cesarei in cui la mortalità era attribuibile a una causa indipendente dall'intervento chirurgico, ridefinendo il significato clinico della associazione fra parto per via addominale e aumentata mortalità materna.
Dal punto di vista clinico è stato possibile individuare alcuni elementi critici del percorso assistenziale:
- carente raccolta di informazioni su malattia mentale e abuso di sostanze, condizioni in alcuni casi non indagate o sottovalutate dai professionisti;
- mancata definizione del rischio di tromboembolismo venoso, pre-eclampsia e complicazioni cardiache, informazioni che sono risultate frequentemente non disponibili nella documentazione clinica a disposizione dei professionisti coinvolti nell'assistenza alla donna;
- limitata considerazione per la patologia oncologica in gravidanza, con mancata esecuzione di esami di approfondimento in caso di segni e sintomi sospetti;
- carenze organizzative nella realizzazione di percorsi di counselling, pianificazione della gravidanza e assistenza multidisciplinare per le gravide con patologie croniche, sistemiche o di organo (fibrosi cistica, LES, cardiopatie).
Sono stati inoltre riscontrati difetti di comunicazione fra i servizi e un limitato ricorso al riscontro autoptico, anche in assenza di una precisa definizione delle cause di morte.
1. Spettoli D, Lupi C, Basevi V et al. Mortalità e morbosità materna in Emilia-Romagna. Rapporto 2001-2007. Bologna: Agenzia sanitaria e sociale regionale Dossier 212, 2011 [Testo integrale]
2. Basevi V, Battagliarin G, Bersani F, De Palma A, Lupi C, Maselli V, Melega C, Rizzo N, Spettoli D, Viviani D, Verdini E. I processi di audit nell'analisi dei casi di mortalità materna: l'esperienza della Regione Emilia-Romagna. In: Senatore S, Donati S, Andreozzi S (a cura di). Istituto Superiore di Sanità. Studio della cause di mortalità e morbosità materna e messa a punto di modelli di sorveglianza della mortalità materna. (Rapporti ISTISAN 12/6). Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2012. p. 24-26 [Testo integrale]
Data di pubblicazione: 25.05.2012