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Pre-eclampsia grave, eclampsia, sindrome HELLP: quali interventi sono efficaci?

 
 

Nelle donne con ipertensione grave, pre-eclampsia grave, sindrome HELLP (hemolysis, elevated liver enzimes, low platelets) e eclampsia, in situazione di emergenza, oltre alla terapia antipertensiva, l'induzione della maturità polmonare fetale e l'eventuale espletamento del parto, sono stati valutati altri interventi.

 
 

Pre-eclampsia grave

Una revisione sistematica (RS) [1] di 6 studi controllati randomizzati (RCT) ha valutato in donne con pre-eclampsia l'effetto della somministrazione di magnesio solfato nella prevenzione della eclampsia. Rispetto al placebo o a nessun trattamento il farmaco ha mostrato una diminuzione del rischio relativo (RR) di eclampsia nelle donne con pre-eclampsia grave (RR 0.37; intervallo di confidenza al 95°%, IC 95%: 0.22, 0.64) e nelle donne con pre-eclampsia lieve o moderata (RR: 0.44; IC 95°% 0.28, 0.69). Per gli altri esiti le differenze tra i gruppi non erano significative (morte materna, morbosità materna grave, natimortalità e mortalità perinatale).

Sulla base delle prove di efficacia disponibili, National Collaborating Centre for Women's and Children's Health (NCC-WCH) [2] raccomanda di considerare la terapia con magnesio solfato per prevenire la progressione a eclampsia nelle donne con pre-eclampsia grave, cioè quando sono presenti:
ipertensione grave e proteinuria
oppure
ipertensione lieve o moderata e proteinuria con almeno uno dei seguenti segni o sintomi:

  • visione offuscata o lampi visivi
  • papilledema
  • clonie 
  • dolore sottocostale
  • vomito
  • dolorabilità epatica
  • sindrome HELLP
  • conta piastrinica <100 x 109/l
  • rialzo delle transaminasi (ALT o AST>70 IU/l).
 

Una ulteriore raccomandazione è quella di non utilizzare espansori del volume plasmatico, tranne che nelle donne in trattamento antipertensivo con idralazina, e limitare l'infusione di fluidi (fino a 80 ml/ora), tranne in caso di una concomitante perdita di fluidi (per esempio: emorragia) [2].

 
 

Eclampsia

La comparsa di convulsioni associate a pre-eclampsia rappresenta un quadro clinico legato a grave morbosità e mortalità materne.
La somministrazione di magnesio solfato nelle donne con eclampsia, prima o dopo il parto, è risultata efficace nel risolvere la crisi convulsiva o prevenirne la recidiva. Il farmaco ha inoltre mostrato esiti migliori rispetto ai trattamenti con diazepam, fenitoina o a un "cocktail di litio" (combinazione di clorpromazina, prometazina e petidina). In particolare, la somministrazione di magnesio solfato ha mostrato rispetto a:

  • diazepam [3]: minor rischio di mortalità materna (RR 0.59; IC 95% 0.37, 0.94) e di ricorrenza di convulsioni (RR 0.44; IC 95%: 0.34, 0.57), minori ricoveri in terapia neonatale (RR 0.66; IC 95%: 0.46, 0.95) e un numero minore di casi di Apgar score <7 a 5 minuti (RR 0.72; IC 95%: 0.55, 0.94);
  • fenitoina [4]: minor rischio di ricorrenza di convulsioni (RR: 0.31;IC 95%: 0.20, 0.47), ricovero in reparto di cure intensive (RR: 0.67; IC95%: 0.50, 0.89) e necessità di ventilazione meccanica (RR: 0.66; IC 95%; 0.49, 0.90), minore probabilità di ricovero in terapia intensiva neonatale (RR: 0.73; IC 95%: 0.58, 0.91) e un numero minore di casi di Apgar score <7 a 1 minuto ( RR 0.78; IC 95%: 0.66, 0.93);
  • cocktail di litio [5]:riduzione di ricorrenza di convulsioni (RR: 0.09; IC 95%: 0.03, 0.12), coma oltre le 24 ore (RR: 0.04; IC 95%: 0.00, 0.74), depressione respiratoria (RR: 0.12; IC 95%: 0.02, 0.91), morte fetale o neonatale (RR 0.45; IC 95%: 0.26, 0.79).
 

Sia World Health Organization (WHO) che NCC-WCH raccomandano la terapia con magnesio solfato per le donne con eclampsia [1,6]. Lo schema terapeutico consigliato nella somministrazione di magnesio solfato è il seguente [7]:

  • dose iniziale di 4 g e.v. in 5 minuti, seguiti da infusione di 1 g/ora mantenuta 24 ore
  • in caso di crisi ricorrenti infusione di 2-4 g in 5 minuti

WHO raccomanda anche il trasferimento della donna presso un reparto di alto livello immediatamente dopo la dose iniziale, qualora non sia possibile somministrare la terapia completa [6].

 
 

Sindrome HELLP

È una variante della pre-eclampsia grave, che si verifica in 10-20% dei casi, in cui l'ipertensione è meno marcata, ma è presente un grave coinvolgimento del fegato e del sistema coagulativo, con conseguente rischio di insufficienza epatica e emorragia.
Gli studi sull'utilità della somministrazione di corticosteroidi nel migliorare gli esiti clinici della sindrome sono scarsi e non conclusivi.
In una RS (11 RCT, 550 donne) [8] non sono state evidenziate differenze statisticamente significative tra le donne con sindrome HELLP trattate con corticosteroidi rispetto a quelle non trattate o trattate con un placebo nel rischio di eclampsia, morte o grave morbosità materne, insufficienza epatica, edema polmonare, insufficienza renale, necessità di dialisi, morte perinatale o infantile, punteggio di Apgar <7 a 5 minuti dalla nascita. E' stato invece dimostrato un significativo miglioramento della conta piastrinica ematica rispetto al placebo (differenza media standardizzata, DMS: 0.67; IC95%: 0.24, 1.10), più accentuato con l'utilizzo di desametasone rispetto al betametasone (DMS: 6.02; IC95%: 1.71, 10.33).
Non è quindi raccomandato l'utilizzo di routine degli steroidi per il trattamento della sindrome HELLP, giustificato soltanto in situazioni cliniche nelle quali può risultare utile il recupero della conta piastrinica [8].

La linea guida canadese sui disordini ipertensivi della gravidanza [9] riporta in quali casi è invece indicata la trasfusione di piastrine nelle donne con sindrome HELLP:

  • se la conta piastrinica è >50x109/l e non c'è eccessivo sanguinamento, nessuna trasfusione profilattica di piastrine, anche prima di un taglio cesareo;
  • se la conta piastrinica è <50x 109/l, oppure se scende rapidamente e/o in presenza di coagulopatia, valutare l'infusione con emoderivati;
  • se la conta piastrinica è <20x109/l  è consigliata la trasfusione di piastrine prima del parto vaginale o cesareo.
 

Non ci sono sufficienti prove riguardo l'utilità della plasmaferesi [9].

 
 

Bibliografia

1. Duley L et al. Magnesium sulphate and other anticonvulsants for women with preeclampsia. Cochrane Database Syst Rev 2011;(3):CD000127
2. National Collaborating Centre for Women's and Children's Health. Hypertension in pregnancy. The management of hypertensive disorders during pregnancy. Royal College of Obstetricians and Gynaecologists 2010. (revised reprint 2011)
3. Duley L et al. Magnesium sulphate versus diazepam for eclampsia. Cochrane Database Syst Rev 2010;(12):CD000127
4. Duley L. et al. Magnesium sulphate versus phenytoin for eclampsia. Cochrane Database Syst Rev 2010;(10):CD000128
5. Duley L. et al. Magnesium sulfate versus lytic cocktail for eclampsia. Cochrane Database Syst Rev 2010;(9):CD002960
6. World Health Organization. WHO recommendations for Prevention and treatment of pre-eclampsia and eclampsia. Geneva: WHO, 2011
7. The Eclampsia Trial Collaborative Group. Which anticonvulsant for women with eclampsia? Evidence from the Collaborative Eclampsia Trial. Lancet 1995;345:1455-63
8. Woudstra D.M. Corticosteroids for HELLP (hemolysis, elevated liver enzymes, low platelets) sindrome in pregnancy. Cochrane database Syst Rev 2010;(9):CD008148
9. SOGC clinical practice e guidelines. Diagnosis, Evaluation,and Management of theHypertensive Disorders of Pregnancy. JOGC 2008;30(1 Suppl):S1-48

 

Data di pubblicazione: 17.04.2012

 
 
  1. SaperiDoc
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