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Contraccezione di emergenza

Quando ricorrere alla contraccezione di emergenza?

La contraccezione d'emergenza (CE) è rivolta a ogni donna in età fertile a rischio di gravidanza non desiderata.
La possibilità di gravidanza in seguito a un rapporto non protetto dipende dal momento del ciclo mestruale in cui avviene. Sono da considerarsi "periodo fertile" i sei giorni consecutivi che precedono l'ovulazione, compreso il giorno stesso dell'ovulazione [1]. L'ovulazione avviene circa 14 giorni prima dell'inizio delle mestruazioni [2]. Tuttavia, la valutazione del periodo fertile basato solamente sulla lunghezza del ciclo mestruale risulta imprecisa se correlata ai marker ormonali ed ecografici dell'ovulazione [3].
Pertanto, la CE deve essere offerta dopo un rapporto non protetto, in ogni momento del ciclo mestruale.

Il suo utilizzo non è inteso come metodo contraccettivo abituale, ma limitato a situazioni a rischio quali [3-5]:

  • assenza di utilizzo di un metodo contraccettivo
  • rapporto non protetto intercorso a partire da 21 giorni dopo un parto (in assenza di allattamento materno esclusivo)
  • rapporto non protetto intercorso a partire da 5 giorni dopo un aborto, interruzione volontaria di gravidanza, gravidanza ectopica e revisione di cavità uterina per malattia trofoblastica gestazionale
  • uso scorretto o fallimento di un metodo contraccettivo, nello specifico:

1. profilattico: rottura o dislocamento;
2. pillola estro-progestinica: estensione del periodo di sospensione, dimenticanza di una pillola nella prima settimana di assunzione, dimenticanza di due o più pillole consecutive nelle settimane successive alla prima;
3. pillola solo progestinica: ritardo di assunzione superiore a 12 ore;
4. cerotto transdermico o anello vaginale: dislocamento o rimozione superiore a 48 ore, estensione del periodo di sospensione superiore a 48 ore;
5. assunzione di farmaci induttori degli enzimi epatici in corso di terapia ormonale contraccettiva (se non utilizzati metodi di barriera per i successivi 28 giorni);
6. impianto sottocutaneo: utilizzo dell'impianto dopo la scadenza;
7. dispositivo intrauterino: rimozione, parziale/completa espulsione nei 7 giorni successivi al rapporto;
8. diaframma: dislocamento, rottura, lacerazione o precoce rimozione.

 
  • metodi naturali: errore nel calcolare il periodo fertile
  • fallimento coito interrotto: eiaculazione in vagina o sui genitali esterni
  • violenza sessuale in assenza di protezione contraccettiva.
 
 

Bibliografia

1. Wilcox AJ et al. Timing of sexual intercourse in relation to ovulation. Effects on the probability of conception, survival of the pregnancy, and sex of the baby. N Engl J Med 1995;333:1517-21. [Medline]
2. Lenton EA et al.Normal variation in the length of the luteal phase of the menstrual cycle: identification of the short luteal phase. Br J Obstet Gynaecol 1984;91:685-9. [Medline]
3. Faculty of Sexual and Reproductive Healthcare of the Royal College of the Obstetricians and Gynaecologists (FSRH).Emergency contraception. Londra, 2017 (modificato dicembre 2020). [Testo integrale] 
4. World Health Organization (WHO). EMERGENCY CONTRACEPTION. Ginevra, novembre 2021. [Testo integrale]
5. International Consortium for Emergency Contraception (ICEC), International Federation of Gynecology and Obstetrics (FIGO). Emergency contraceptive pills. Medical and service delivery guidelines. New York. Fourth Edition 2018 [Testo integrale]

 

Data di pubblicazione: 09.06.2023

 
 
  1. SaperiDoc
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