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Alimentazione

 

Latte artificiale e la salute di madre e bambino

 
 

"L'allattamento esclusivo è il modello di riferimento rispetto al quale tutti i metodi alternativi di alimentazione devono essere misurati in termini di crescita, salute, sviluppo e qualsiasi altro esito a breve o lungo termine". American Academy of Pediatrics 2012

 
 

Revisioni sistematiche (RS) di studi osservazionali [1-3] concordano nel rilevare che il bambino alimentato con formula e biberon ha un aumento di morbosità e mortalità, rispetto al bambino allattato, anche nei paesi ricchi: l'aumento del rischio è dose dipendente, si manifesta sia nel breve che nel lungo termine e riguarda patologie infettive acute (otiti, gastroenteriti, polmoniti, bronchioliti), malattie croniche con una componente allergica o autoimmune (dermatite atopica, asma, diabete di tipo 1, celiachia e malattia infiammatoria cronica intestinale) e altre condizioni (sindrome della morte improvvisa - SIDS, obesità, diabete di tipo 2, enterocolite necrotizzante del pretermine, leucemia). In tabella riportiamo i valori di incremento assoluto del rischio per gli esiti in cui sia stato identificato un effetto dose dipendente [1].

 
Tabella tratta da AAP 2012 [1]
Tabella. Incremento assoluto del rischio per gli esiti considerati. Da: AAP 2012 (clicca sulla tabella per ingrandire)
 
 
 

La madre che non allatta, o che lo fa per un periodo breve, ha un aumentato rischio, rispetto alla madre che allatta, di [1-3]:

 
  • depressione post-partum: aumento del rischio, non quantificato
  • emorragia post-partum: aumento del rischio, non quantificato
  • ritenzione del peso dopo la gravidanza: 1.4 kg in più rispetto alle donne che allattano esclusivamente per 6 mesi o più
  • tumore al seno in donne in pre-menopausa: aumento del rischio (4%-28%) per ogni anno di non allattamento 
  • tumore all'ovaio: aumento del rischio (28%) per ogni anno di non allattamento 
  • diabete di tipo 2: nelle donne con anamnesi negativa per diabete gestazionale, aumento del rischio (4%-12%) per ogni anno di non allattamento 
 

Sono state segnalate ulteriori associazioni fra non allattamento e incremento di rischio per altre condizioni patologiche - sia per la madre che per il bambino - ma, in questi casi, le prove disponibili sono limitate.

Lo studio dell'associazione causale fra l'utilizzo di alimenti artificiali nella prima infanzia e esiti materno-infantili è reso difficoltoso da [1,4]:

 
  • non eticità a eseguire studi controllati randomizzati (le donne non possono essere randomizzate ad allattare o a nutrire artificialmente il bambino); le informazioni disponibili derivano quindi da studi osservazionali e devono essere corrette per diversi fattori di confondimento
  • mancanza di informazioni dettagliate sulle modalità di alimentazione infantile: molti degli studi osservazionali in cui si confrontano esiti di salute in lattanti nutriti con alimenti artificiali e lattanti allattati non riportano la modalità di assunzione del latte materno (direttamente al seno o spremuto e somministrato con il biberon), la durata e la tipologia di allattamento (esclusivo, predominante, complementare), la modalità e la tempistica dell'introduzione di alimenti solidi e semisolidi; risulta quindi difficile identificare l'esposizione principale. Ancora maggiore prudenza richiede l'interpretazione dei risultati degli studi retrospettivi, nei quali alle criticità già elencate si somma l'inconveniente del recall bias
  • alcuni degli esiti considerati - come per esempio l'obesità del bambino [5], la SIDS o la ritenzione del peso post-gravidico nella donna - sono influenzati da molteplici fattori e non è quindi semplice identificare il peso specificatamente attribuibile all'alimentazione, soprattutto in assenza di informazioni puntuali sugli altri fattori coinvolti nella rete causale
 

Queste difficoltà hanno rallentato il riconoscimento del ruolo dell'alimentazione infantile nella genesi di alcune patologie. La prima edizione delle raccomandazioni dell'American Academy of Pediatrics sulla prevenzione della SIDS risale al 1992 e non menzionava il tipo di alimentazione fra i fattori di rischio modificabili [6]; ci sono voluti circa 10 anni perché questo avvenisse. [7]. Similmente, il riconoscimento dell'associazione fra alimentazione con formula e obesità nel bambino, seppure unanime nelle revisioni sopra citate [1-3], genera ancora discussioni fra i ricercatori.

 
 

Data di pubblicazione: 03.07.2013

 
 
  1. SaperiDoc
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