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Quali interventi sullo stile di vita?

 
 

Gran parte degli esiti sfavorevoli della gravidanza e del parto mostra una forte associazione con l'indice di massa corporea (body mass index, BMI) pregravidico, quindi gli interventi sullo stile di vita (alimentazione e esercizio fisico) andrebbero attuati prima del concepimento per ridurre l'obesità in gravidanza. Tuttavia una proporzione rilevante di gravidanze (circa 50%) risulta non programmata e solo una piccola quota di donne che pianifica la gravidanza segue le raccomandazioni su stile di vita e nutrizione. Il periodo della gravidanza può rappresentare quindi una particolare opportunità per intervenire sullo stile di vita, sia per la ripetuta possibilità di contatto con i professionisti sanitari che per la maggiore motivazione delle donne ad adottare un cambiamento favorevole alla loro salute e a quella del loro bambino [1-3,4].

Un rapporto di tecnologia sanitaria [5] ha analizzato 40 studi controllati randomizzati (RCT), 16 non RCT (8842 donne) e 32 studi osservazionali (173297 donne) per valutare l'efficacia di interventi finalizzati al controllo del peso materno (dieta e attività fisica) per prevenire o ridurre l'obesità, valutando anche alcuni esiti materni e fetali:
- peso materno (4503 donne, 30 RCT): per l'intervento dieta si è osservato un riduzione significativa dell'aumento di peso (differenza media -3.4 Kg) e un trend in diminuzione di gravide che eccedevano i limiti di peso indicati dallo statunitense Institute of Medicine [6] per tutti gli interventi (rischio relativo, RR: 0.77; intervallo di confidenza al 95%, IC 95%: 0.42, 1.42);
- esiti ostetrici (29 RCT): gli interventi sul controllo del peso hanno mostrato una riduzione del rischio di preeclampsia (RR: 0.74; IC 95%: 0.54, 0.92) e ipertensione gestazionale (RR: 0.30; IC 95%: 0.10, 0.88); per la dieta si evidenzia un trend in riduzione del rischio di diabete gestazionale (RR: 0.52; IC 95%: 0.27, 1.03);
- peso neonatale (3021 neonati, 12 RCT): per tutti gli interventi riduzione del rischio di neonati grossi per epoca gestazionale (RR: 0.77; IC 95%: 0.54, 0.99) senza differenze significative per il rischio di piccoli per epoca gestazionale;
- esiti neonatali sfavorevoli (3375 bambini, 10 RCT): nessuna differenza per ipoglicemia, natimortalità, morte neonatale, punteggio di Apgar, ricovero in terapia intensiva neonatale.

Una revisione sistematica (RS) [7] di 44 RCT su una popolazione di 7278 gravide, ha valutato l'effetto di 3 categorie di intervento - dieta, esercizio fisico o entrambi - confrontati con cure standard o tra loro. Dalla revisione sono stati esclusi gli studi che coinvolgevano gravide sottopeso. Tutti gli interventi hanno mostrato una riduzione dell'incremento ponderale in gravidanza rispetto ai controlli (-1.4 Kg; IC 95%: -0.9, -1.9 Kg), un trend verso la riduzione di rischio di grosso per epoca gestazionale (peso >90° centile o >4000 g), mentre non si sono rilevate differenze sul rischio di piccoli per epoca gestazionale. L'intervento dieta, rispetto agli altri interventi, ha mostrato un effetto maggiore sulla riduzione dell'incremento di peso (-3.8 Kg; IC 95%: -2.5, -5.2 Kg), una riduzione del rischio di pre-eclampsia (RR: 0.67; IC 95%: 0.53, 0.85), ipertensione gestazionale (RR: 0.30; IC 95%: 0.10, 0.88), diabete gestazionale (RR: 0.67; IC 95%: 0.53, 0.85), parto pretermine (RR: 0.68; IC 95%: 0.48, 0.96), distocia di spalla (RR: 0.38; IC 95%: 0.21, 0.69), con un effetto maggiore nel sottogruppo di donne obese e sovrappeso.
Nessuna differenza è stata rilevata negli altri esiti materni o fetali considerati.

Una RS [8] che ha incluso 13 RCT e 6 non-RCT ha valutato l'effetto di dieta e attività fisica su 2762 gravide sovrappeso e obese. Dalla RS sono stati esclusi gli studi osservazionali e gli studi coinvolgenti donne con diabete preesistente o sindrome dell'ovaio policistico. La riduzione dell'incremento di peso in gravidanza si è mostrata significativa nella metanalisi degli RCT (-2.2 Kg, IC 95%: 2.9, 1.6 Kg), inoltre è stato riportato un trend non significativo sulla prevalenza di diabete gestazionale e una associazione non significativa con il peso fetale o l'incidenza di parto cesareo. Le criticità riportate dagli autori sono state: la bassa qualità degli studi e la variabilità degli interventi tra gli studi, individuali o di gruppo (specie per l'attività fisica), o molte volte costituiti solo da guide generiche e non personalizzate.

Una RS [9] di 13 RCT ha valutato l'efficacia della dieta nel prevenire l'eccessivo aumento di peso in gravidanza  e la ritenzione del peso postpartum in donne normopeso, sovrappeso e obese. Gli interventi differivano tra i vari studi, ma in 11 su 13 prevedevano almeno un incontro face-to-face. Fornire consigli dietetici in gravidanza è risultato un intervento efficace nel ridurre l'aumento di peso totale (differenza media pesata: -1.9 kg, IC 95%: -0.2, -3.7) e la ritenzione di peso postpartum a lungo termine.

Una revisione Cochrane [10] comprendente 69  RCT, ha valutato l'efficacia di interventi basati su dieta, attività fisica o entrambi, confrontati con l'assistenza standard, rilevando:
- una diminuzione del rischio di eccessivo aumento di peso in gravidanza (RR: 0.80; IC 95%: 0.73, 0.87);
- minor rischio di ipertensione (RR: 0.70; IC 95%: 0.51, 0.96);
- significatività borderline per la riduzione di tagli cesarei (RR: 0.87; IC 95%: 0.75, 0.99)
- nessuna differenza significativa in pre-eclampsia, parto pretermine;
- nessuna differenza significativa in esiti neonatali sfavorevoli: distocia di spalla, ipoglicemia neonatale, iperbilirubinemia, traumi da parto;
- nell'analisi del sottogruppo a rischio (donne in sovrappeso, obese o a rischio di diabete gestazionale) una riduzione significativa di macrosomia fetale (RR: 0.85; IC 95%: 0.73, 1.00) e distress respiratorio fetale (RR: 0.47; IC 95%: 0.26, 0.85).

In conclusione, gli interventi sullo stile di vita in gravidanza (dieta, esercizio fisico, da soli o in combinazione) si sono dimostrati efficaci nel ridurre l'aumento di peso in gravidanza e migliorare alcuni esiti materni e neonatali, senza mostrare esiti neonatali sfavorevoli. Nonostante l'obesità in gravidanza sia considerata una priorità in salute pubblica, le evidenze disponibili non sono definitive su quali tipi di intervento siano più efficaci di  altri.

 

Bibliografia

1. CMACE/RCOG joint guideline. Management of women with obesity in pregnancy. London: RCOG; 2010 [testo integrale]
2. Royal Australian and New Zealand College of Obstetricians and Gynaecologists. Management of obesity in pregnancy. College statement C-Obs 49. RANZCOG; 2013 [testo integrale]
3. The Society of Obstetricians and Gynaecologists of Canada. Clinical practice guideline n.239. Obesity in pregnancy. SOGC; 2010 [testo integrale]
4. National Institute for Health and Care Excellence.Weight management before, during and after pregnancy. Public Health guidance n.27. London: NICE; 2010 [testo integrale]
5. Thangaratinam S, Rogozinska E, Jolly K, et al. Interventions to reduce or prevent obesity in pregnant women: a systematic review. Health Technol Assess 2012;6 [Medline] 
6. Institute of Medicine (US) and National Research Council (US) Committee to Reexamine IOM Pregnancy Weight Guidelines. Weight Gain During Pregnancy: Reexamining the Guidelines. Washington DC: National Academy of Sciences; 2009 [testo integrale]
7. Thangaratinam S1, Rogozinska E, Jolly K, et al. Effects of interventions in pregnancy on maternal weight and obstetric outcomes: meta-analysis of randomised evidence. BMJ 2012 16;344:e2088 [Medline]
8. Oteng-Ntim et al. Lifestyle interventions for overweight and obese pregnant women to improve pregnancy outcome: systematic review and meta-analysis BMC Medicine 2012;10:47 [testo integrale]
9. Tanentsapf I, Heitmann BL, Adegboy A, et al. Systematic review of clinical trials on dietary interventions to prevent excessive weight gain during pregnancy among normal weight, overweight and obese women. BMC Pregnancy and Childbirth 2011;11:81  [testo integrale]
10. Muktabhant B, Lawrie TA, Lumbiganon P, et al. Diet or exercise, or both, for preventing excessive weight gain in pregnancy. Cochrane Database Syst Rev 2015 Jun 11;6:CD007145 [Medline]

Data di pubblicazione: 26.06.2015

 
 
  1. SaperiDoc
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