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Campagne di sensibilizzazione in Italia

Anche l'Italia ha partecipato, come molti paesi occidentali, al massiccio investimento di risorse nella sensibilizzazione e prevenzione delle MGF.

 

Impegno internazionale dell'Italia

L'Italia si è impegnata attivamente nei programmi internazionali volti al contrasto e alla prevenzione delle MGF. In particolare, è uno dei paesi maggiori donatori al Programma congiunto UNFPA-UNICEF per eliminare le mutilazioni genitali femminili. Inoltre, attraverso il ruolo internazionale di Emma Bonino e il programma di Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG)  sulle mutilazioni genitali femminili, ha partecipato attivamente a due campagne internazionali importanti:

 

Campagna BanFGM
In cooperazione con i partner della Coalizione BanFGM, l'Italia ha promosso la Campagna BanFGM per l'adozione di una risoluzione universale contro le MGF. Anche grazie a questa campagna, il 20 dicembre del 2012 l'Assemblea Generale dell'ONU adotta la Risoluzione di messa al bando universale delle mutilazioni genitali femmminili.

 
 
 

Campagna Stop FGM!
L'Italia ha anche promosso la campagna internazionale "Stop FGM!" coordinata  da AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, e NPSG, Non c'è Pace Senza Giustizia, con la collaborazione di TAMWA, Tanzania Media Women Association, ed altre 7 ONG in Gambia, Mali, Burkina Faso, Egitto, Somalia, Kenya. Questa si è focalizzata sul duplice obbiettivo di "contribuire alla costruzione e al consolidamento della partnership tra le organizzazioni africane ed internazionali che lottano per l'eradicazione delle MGF e al tempo stesso di spingere l'opinione pubblica africana e araba a guardare con favore all'abbandono della pratica".

 

Impegno a livello nazionale

Il Ministro per le Pari Opportunità, per realizzare e coordinare i compiti assegnati dalla legge del 2006,  ha istituito nel febbraio dello stesso anno una Commissione per la prevenzione e la lotta alla pratica delle mutilazioni genitali femminili, presieduta dal Ministro e composta da funzionari pubblici ed esperti. La stessa Commissione è stata poi confermata nel 2009 e integrata nel 2010.

La Commissione per la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile nel 2007 ha presentato al Ministro un Rapporto con Linee Guida e ha avviato una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sociale. In occasione delle celebrazioni per la Terza Giornata Mondiale contro le mutilazioni genitali femminili - 6 febbraio 2009, è stato presentato lo spot di comunicazione sociale "Nessuno Escluso", realizzato nell'ambito di uno dei 21 progetti volti alla prevenzione e al contrasto delle pratiche di mutilazione genitale femminile finanziati dal Dipartimento per le Pari Opportunità.

 

Impegno a livello locale

Nel gennaio del 2007 la Commissione ministeriale ha approvato il primo piano strategico volto a programmare iniziative e misure per prevenire queste pratiche. Il piano è stato definito in un bando pubblico, pubblicato nell'agosto del 2007, volto a finanziare progetti per prevenire e combattere la pratica delle mutilazioni genitali femminili in tre diversi ambiti: azioni/progetti di ricerca, campagne di sensibilizzazione e corsi di formazione. Il bando pubblico ha ammesso regioni, autorità locali e amministrazioni del Servizio sanitario nazionale, oltre ad organismi del Terzo Settore, organizzazioni non-profit che hanno come obiettivo principale la tutela della salute e dei diritti umani dei migranti. L'importo totale stanziato dal Ministero per le Pari Opportunità per questa iniziativa è stato pari a 4 milioni di euro.

Nel gennaio 2011, la Commissione ha approvato il secondo piano strategico per la prevenzione e la lotta alle MGF e ratificato nel 2012 l'accordo della Conferenza Stato Regioni, un programma coordinato di azione nazionale e locale, volto a consolidare il sistema di rete per l'accompagnamento assistito e l'integrazione sociale delle donne con MGF e per la prevenzione nelle nuove generazioni. L'importo totale stanziato per iniziative future è pari a 2,8 milioni di euro.
Molte regioni italiane si sono impegnate in esperienze diversificate che hanno coinvolto numerosi educatori e operatori sociali e sanitari:costruzione di reti anche a carattere locale, implementazione di servizi sperimentali, progetti pilota operativi, corsi di formazione sul campo e on line, ecc.
Il Ministero della salute effettua, dall'entrata in vigore della legge 7/2006, periodiche ricognizioni sull'utilizzo dei fondi in oggetto:

 
 
 
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