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A seguito dei programmi di prevenzione delle pratiche di MGF, nei paesi di emigrazione si è proceduto con la elaborazione di Linee Guida rivolte ai professionisti sociosanitari che incontrano donne provenienti dalle aree interessate nei loro contesti di lavoro. Elaborate sia dagli organi governativi centrali e locali, sia da associazioni impegnate sul territorio, esse sono finalizzate a promuovere una corretta conoscenza del fenomeno da parte dell'operatrice-operatore e a supportarla/o nell'accompagnamento e nella comunicazione con le donne interessate.
REGIONE EMILIA ROMAGNA, Progetto n. 9. Le mutilazioni genitali femminili (MGF) nella popolazione immigrata. Raccomandazioni assistenziali, 2000/01.
Questo documento deriva dal Progetto sulle MGF del programma della Regione Emilia-Romagna di attivazione e riorganizzazione dei consultori familiari. Formato da due parti - l'una che riporta i "Risultati dell'indagine regionale", l'altra le "Raccomandazioni per i professionisti - anticipa l'approccio tecnico e pratico, ma anche culturale, in seguito adottato dalle Linee Guida Ministeriali.
REGIONE TOSCANA, Profilo informativo del fenomeno delle Mutilazioni Genitali Femminili. Conoscerle per prevenirle, Regione Toscana E Associazione Nosotras, 2006.Elaborato su iniziativa del Gruppo di lavoro multidisciplinare sulle Mgf istituito dalla Regione Toscana nel 2003.
MINISTERO DELLA SALUTE, Rapporto della Commissione per la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile del Ministero della salute 2007.
Il rapporto contiene delle linee guida destinate al personale sanitario per la prevenzione, assistenza e riabilitazione delle donne sottoposte a pratiche di mutilazione genitale femminile. Il documento - si legge nel comunicato del dicastero della Salute - è costituito da due parti. La prima, di carattere socio-antropologico, illustra le motivazioni psicologiche, le funzioni economiche e sociali, i significati culturali delle mutilazioni genitali femminili, oltre agli strumenti giuridici che oggi sono messi a disposizione in molti paesi del mondo ed europei per contrastarle. La seconda parte offre indicazioni medico-sanitarie e relazionali rivolte ad operatori sociali e sanitari.
Oltre a fornire strumenti di conoscenza del fenomeno, le Linee Guida sollecitano le Regioni ad attivare sul territorio iniziative di formazione del personale sanitario per la prevenzione della diffusione delle MGF. Sul piano epidemiologico e statistico, vista la scarsità dei dati locali, le Linee Guida invitano ad adottare (limitatamente ai ricoveri ospedalieri) la classificazione della condizione proposta dalla regione Emilia-Romagna.
DIPARTIMENTO PARI OPPORTUNITA', Linee Guida per la promozione di interventi territoriali di contrasto al fenomeno della violenza di genere, 2014
Queste più recenti Linee Guida, promosse dal Dipartimento Pari Opportunità, dedicate al contrasto e la prevenzione del fenomeno della violenza di genere e dello stalking, includono il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili considerate, seguendo il solco indicato dalla Convenzione di Istanbul e specificamente dalla Risoluzione delle Nazioni Unite del 2012, come "pratica fortemente lesiva dei diritti umani delle bambine e delle donne e con gravi conseguenze dal punto di vista della salute e del benessere individuale".
DIPARTIMENTO PARI OPPORTUNITA', Linee Guida per il riconoscimento precoce delle vittime
Linee Guida Europee Al fine di facilitare l'emersione del fenomeno e di dotare di adeguati strumenti informativi tutti gli operatori (figure professionali sanitarie, assistenti sociali, nonché altre figure quali i mediatori culturali) che accolgono le immigrate provenienti dai Paesi a rischio di MGF e matrimoni forzati e che svolgono la propria attività nei centri di primo soccorso e/o accoglienza è stata promossa una specifica linea di azione attraverso lo sviluppo di apposite Linee guida