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Complicanze

 

Complicanze a breve termine

Schock emorragico
E' la complicazione più frequente delle MGF e, come qualsiasi sanguinamento eccessivo, può essere causa di morte in assenza di un intervento immediato. Sebbene un normale sanguinamento si verifichi subito dopo la procedura, potrebbe verificarsi un'emorragia secondaria anche nella prima settimana dopo la pratica, connessa alla presenza di una eventuale infezione dovuta al ristagno di un coagulo dell'arteria. L'escissione della clitoride potrebbe infatti danneggiare l'arteria clitoridea in cui il sangue scorre ad alta pressione così come il taglio delle labbra potrebbe causare danni ai vasi sanguigni.

  • Protocollo di intervento: come nel caso di sanguinamento in altre circostanze (es. controllare l'area del sanguinamento e pulirla; esercitare una pressione sull'area per fermare l'emorragia e applicare garza sterile; valutare la gravità del sanguinamento e la condizione della paziente; se necessario reintegrare i liquidi persi; se necessario effettuare trasfusione di sangue; somministrare vaccino contro il tetano e antibiotici in conformità con i protocolli nazionali; organizzare il successivo appuntamento per monitorare progressi e consulenza).
 

Infezione
Strumenti di taglio non sterili/condivisi  possono causare il tetano, HIV, setticemia e altri virus. I sintomi sono temperatura elevata e ferita infiammata.

  • Protocollo di intervento: potrebbe essere necessario effettuare un tampone vaginale e prelevare un campione di urina per verificare la presenza di infezione e per identificare gli organismi coinvolti. Ispezionare la vulva per identificare i segni di una ferita infetta o qualcosa di simile che potrebbe essere causa dell'infezione, come ostruzione delle vie urinarie. Se necessario somministrare antibiotici e analgesici.
 

Dolore intenso e lesioni o traumi alle aree adiacenti
Il dolore è generalmente una conseguenza diretta della pratica, a causa della mancanza di anestesia o farmaci antidolorifici. Questo può portare a shock, anche se quest'ultimo potrebbe essere dovuto al sanguinamento.

  • Protocollo di intervento: come la gestione del dolore in qualunque altra circostanza (valutare la gravità del dolore e della lesione, dare forte analgesico e curare la ferita; pulire l'area con antisettico e tenerla asciutta, se non c'è visibile sollievo dal dolore può essere necessario sottoporre la paziente ad ulteriori cure mediche, compreso l'intervento chirurgico se il danno è esteso).
 

Ritenzione urinaria
La ritenzione urinaria può derivare dalla stessa lesione, ma anche dal dolore e dalla paura di urinare, o dall'occlusione dell'uretra durante l'infibulazione. La ritenzione di urina può essere il risultato di infiammazione acuta e gonfiore della ferita.

  • Protocollo di intervento: determinare la causa. Se necessario, si può somministrare un analgesico per alleviare il dolore e consentire il passaggio dell'urina. Se il passaggio dell'urina non è possibile a causa dell'a infibulazione, è raccomandata la deinfibulazione, dopo un consulto con la donna, o i genitori, nel caso di una bambina. Se ci sono lesioni all'uretra potrebbe essere necessario l'intervento chirurgico.
 

Complicanze a lungo termine

Infezioni
HIV e altri virus trasmissibili per via ematica dovuti all'uso di strumenti da taglio non sterilizzati/condivisiRicorrenti infezioni pelviche e del tratto urinario

Problemi vulvari locali

Aggravati sintomi atrofici dopo la menopausaTrauma/danno neuronale che porta ad insensibilità della vulvaIncompleta guarigione delle ferite dovuta ad infezione, malnutrizione, anemiaCisti da ritenzione per danno ai canaliUlcerazione, lesioni cutanee e sanguinamento a causa di traumi ricorrentiAscessi vulvari e dermoidi

Dolore

Malattia infiammatoria pelvica cronicaDismenorrea a causa di ostruzione del tratto genitaleDurante le procedure di esame che richiedono lo speculum, ad esempio paptest, o l'inserimento di metodi anticoncezionali intrauterini

Anemia

Può essere dovuta a sanguinamento o infezione

  • Protocollo di intervento: valutare la gravità dell'anemia e inviare il sangue per misurare l'emoglobina. In caso di lieve anemia, somministrare acido folico, compresse di ferro e riferirsi a un nutrizionista. Casi di infezione o malaria devono essere trattati secondo i protocolli. Se necessario, possibile effettuare una trasfusione di sangue

Problemi del tratto urinario
Sintomi frequenti delle infezioni delle vie urinarie nelle donne che hanno subito infibulazione, tipo III, a causa dell'ostruzione delle vie urinarie, presenza di calcoli urinari o lesioniIncontinenza a causa di danni o formazione di una fistola uretrale e sovra-distensione della vescicaRicorrenti infezioni delle alte o basse vie urinarieRitenzione urinaria e sovra-distensione della vescica, con conseguente vescica neurogena; difficoltà ad urinare a causa di danni uretrali, cicatrici o ostruzione, con conseguente prolungato svuotamento della vescica o alterazione di flusso che possono essere percepiti come normali da parte della paziente.Protocollo di intervento: stabilire la causa dell'infezione dopo aver ispezionato la vulva, fare l'analisi delle urine per identificare le infezioni specifiche e la necessità di antibiotici. In caso di infezione ricorrente delle vie urinarie, riferire la paziente ad un chirurgo, consigliare alla donna la deinfibulazione. 

Neuroma della clitoride (riduzione o perdita di sensibilità sessuale).In seguito ad una clitoridectomia, il nervo della clitoride può essere avvolto dal tessuto fibroso della cicatrice. Conseguenza è un eccessivo prurito sul gonfiore fibroso. Forte dolore può verificarsi durante il rapporto sessuale o dall'attrito con tessuto (biancheria intima); considerare l'uso di una crema anestetica/gel per alleviare il dolore.

  • Protocollo di intervento: valutare la presenza di neuroma toccando delicatamente l'area intorno alla cicatrice della clitoride e chiedere alla paziente se sente dolore. In anestesia generale, il neuroma può essere sentito come un sassolino sotto la mucosa. Se i sintomi sono gravi, può essere necessario consigliare alla paziente l'escissione chirurgica del neuroma.

Disturbi mestruali
Dismenorrea (difficoltà legate al ciclo mestruale, incluso ciclo mestruale regolare o meno). Alcune possibili cause sono associate a procedure di infibulazione, come gravi cicatrici che portano a un restringimento dell'orifizio vaginale aumentando la congestione pelvica causa di infezioni o addirittura di ansia.

  • Protocollo di intervento: raccogliere la storia della paziente ed eseguire l'esame clinico dei genitali per valutare la causa della dismenorrea; consigliare la deinfibulazione ed eseguire la procedura dopo aver ottenuto il consenso informato della paziente.

Difficoltà sessuali
Dispareunia (rapporti sessuali dolorosi) o ostruzione vaginale - può derivare da infibulazione, stenosi vaginale o dalla presenza di ematoma vaginaleRagade anale, emorroidi o incontinenza fecale, a causa della mancanza di un facile accesso durante i rapporti anali che si traduce in ridotta risposta sessuale e di piacereRapporto sessuale non consumato a causa di ostruzione, vaginismo o tessuto cicatriziale dolorosoAccumulo di sangue mestruale (ematocolpo) associato con amenorrea e gonfiore dell'addome - ragazze non sposate in questa condizione possono essere accusate di essere incinta.

  • Protocollo di intervento: esaminare la portata del problema e il tipo di MGF. In caso di infibulazione consigliare la deinfibulazione, in caso di haematocolpos, calcoli o stenosi, fare riferimento ad intervento chirurgico.

Fistole e incontinenza
Fistola vescico-vaginale o fistola retto-vaginale, con conseguente incontinenza, si verificano a causa di lesioni del meato uretrale esterno o a causa dell'ostruzione.

  • Protocollo di intervento: visitare la bambina o la donna per identificare la causa di incontinenza e il tipo di MGF, valutare la gravità e il livello di gravità della fistola; in caso di incontinenza da stress, alla paziente può essere consigliato un programma di esercizio per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico, o è possibile consultare un urologo per il trattamento

Malattia infiammatoria pelvica (PID) e sterilità
Può essere dovuta a complicanze da infezioni pelviche che portano a danno tubarico che si traduce in infertilità. In alcuni casi potrebbe esserci impossibilità di gravidanza a causa della mancanza di penetrazione, o aborto spontaneo a causa di infezioni ricorrenti.

  • Protocollo di intervento: raccogliere la storia della paziente ed eseguire l'esame clinico dei genitali, prendere in considerazione ulteriori esami e, nei casi di MGF di tipo III, consigliare la procedura di deinfibulazione.

Infezione pelvica cronica
Potrebbe essere il risultato di ostruzione del flusso delle secrezioni vaginali (a causa di infibulazione) o presenza di calcoli o stenosi vaginale.

  • Protocollo di intervento: identificazione del tipo di MGF, se necessario consigliare la deinfibulazione, con il consenso informato. Tampone vaginale per valutare sensibilità colturale, se necessario, somministrare antibiotici e, se fosse il caso prevedere la cura anche per il partner/marito. Se i sintomi persistono, consigliare alla donna un intervento medico, o un intervento chirurgico, se l'ostruzione è dovuta a calcoli o lesioni.

Cicatrici
Cicatrici con o senza formazione di cheloidi e indurimento del tessuto vaginale, provocano dolore costante intorno alla zona genitale. Un cheloide si può formare nel tessuto cicatriziale e può causare ostruzione dell'apertura vaginale.

  • Protocollo di intervento: valutare dimensioni del cheloide; se necessario e se mette in difficoltà durante il rapporto o causa l'ostruzione durante il travaglio/ parto, la donna deve essere sottoposta ad una cura specializzata per la rimozione delle cicatrici cheloidali. Considerare la possibilità di un intervento chirurgico per motivi psicologici, se la paziente mostra livelli elevati di stress e ansia.

Cisti
Cisti dermoidi (o inclusione), causate da una piega della pelle che viene incorporata nella cicatrice, o cisti sebacee causate da un blocco del dotto della ghiandola sebacea, sono complicazioni comuni a tutte le forme di MGF.

  • Protocollo di intervento: valutare le dimensioni e il tipo di cisti, se piccole e non infette non necessitano di essere seguite ma dovrebbe essere offerto il counselling. Oppure la paziente dovrebbe essere indirizzata alla rimozione in anestesia locale o generale. Valutare se la rimozione della cisti potrebbe danneggiare il tessuto, in tal caso, la paziente deve essere informata dei rischi, al fine di prendere la decisione autonomamente. In caso di una cisti di grandi dimensioni o infetta, indirizzare la paziente per essere sottoposta all'escissione o alla marsupializzazione. Questa procedura richiede particolare attenzione al fine di evitare ulteriori danni ai tessuti e/o l'afflusso di sangue ai nervi.

Ascessi vulvari
Potrebbe essere il risultato di una profonda infezione.

  • Protocollo di intervento: valutare l'estensione del problema; indirizzare verso l'intervento chirurgico - può essere necessaria l'incisione e il drenaggio dell'ascesso in anestesia generale; antibiotici come indicato dal tampone.

Ulcera
Può verificarsi come risultato della formazione di cristalli di urea nelle urine intrappolati sotto il tessuto cicatriziale.

  • Protocollo di intervento: informare sulla necessità di deinfibulazione ed eseguire la procedura dopo aver ottenuto il consenso informato della paziente. Applicare antibiotici localmente, se necessario, e indirizzare la donna per essere sottoposta ad escissione chirurgica, se necessario.

Trauma psicologico
Il trauma psicologico vissuto da donne e bambine sottoposte a MGF ha un effetto critico sulla loro capacità di esprimere i propri bisogni. Le implicazioni psicologiche delle MGF e i fattori determinanti nello sviluppo di disturbo post-traumatico da stress sono discussi di seguito. Le tecniche di comunicazione utilizzate per affrontare gli effetti psicologici delle MGF sono discussi nel Modulo 5.

Metodi contraccettivi adeguati
Le donne con MGF hanno bisogno che la loro storia medica sia raccolta in modo accurato e sensibile. Un esame vulvare è necessario per determinare il tipo di MGF che una donna ha subito, dato che non tutti i metodi contraccettivi sono indicati. Le donne con MGF sono ad alto rischio di recidive di infezioni vaginali e pelviche pertanto l'inserimento di dispositivi contraccettivi dovrebbe essere evitato. Le donne che hanno subito MGF di tipo III avranno un'apertura ridotta, in questo caso alcuni metodi possono essere controindicati.

 
 
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