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I servizi offerti
Per gli Spazi Giovani non è mai stata approvata una delibera di istituzione, ma l'apertura dei primi spazi avvenne dopo la realizzazione di un programma intervento giovani/consultorio da parte dall'Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Emilia-Romagna del febbraio 1987.
Le UU.SS.LL. che aderirono alla sperimentazione furono: Parma, Reggio Emilia, Modena, Porretta Terme, Bologna, Ferrara, Copparo, Ravenna, Lugo, Forlì, Cesena, Rimini e Riccione. Nell'aprile 1989 venne fatta una relazione sull'attuazione della sperimentazione, in cui si riportava che, nei due anni di sperimentazione, erano stati attivati 10 Spazi Giovani nelle 14 UU.SS.LL. che avevano aderito. Il 29 maggio del 1992 è stata inviata, da parte dell'Assessorato alla Sanità, una lettera (prot. n. 20813/BAS) che esplicitava i criteri per la definizione delle prestazioni esentate dal pagamento dei tickets nell'ambito dei servizi materno-infantili, e in cui venivano indicati le attività di accoglienza ai giovani (entro i limiti di età inizialmente stabiliti dalla L.R. 15/90 e successive indicazioni applicative: la legge 15/90 è stata poi abrogata dalla L.R. 11/2000, art. 16).
Rilevante è stata la proposta di istituzione degli Spazi Giovani, la cui nascita è stata accompagnata, negli anni immediatamente successivi, da un forte rilancio del servizio consultoriale nel suo complesso e da nuovi investimenti, sia sul versante formativo, sia di relazione/comunicazione. Un processo di rinnovamento che inevitabilmente ha "contagiato" anche la restante parte del servizio ed il modo stesso di interazione con l'utenza in genere e con la società. Nel giro di pochi anni, infatti, tutte le realtà consultoriali si sono dotate di Spazi Giovani, veri e propri "laboratori per l'innovazione" che, ancor oggi mantengono la caratteristica di forte vitalità e continuano a cercare nuovi modi per comunicare.
La rilevazione dell'attività degli Spazi Giovani consultoriali è iniziata nel 1994 con una scheda di raccolta dati dedicata, e da allora i dati sono progressivamente migliorati per qualità oltre che per i contenuti dell'attività svolta. All'interno del Piano Sociale e Sanitario 2008-2010, gli Spazi Giovani si definiscono come i servizi che sono in grado di sperimentare efficacemente percorsi assistenziali integrati consentendo il riconoscimento precoce e la presa in carico di situazioni a rischio e/o problematiche, con particolare attenzione alle ragazze e ai ragazzi in condizione di svantaggio culturale, sociale e familiare per cercare di impedire l'insorgere di disuguaglianze di salute importanti.
Sul versante della prevenzione collettiva, particolarmente importante si è rivelata anche la collaborazione con altri servizi sanitari nella battaglia contro l'infezione da HIV (il primo programma di attività formative urgenti in materia di prevenzione dell'AIDS è stato approvato con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 375 del 1991). In particolare forte è stato l'impegno degli Spazi Giovani, che hanno saputo raggiungere le nuove generazioni nelle differenti realtà istituzionali (in primo luogo la scuola) ed aggregative (gruppi sportivi e ricreativi, associazioni, parrocchie e così via), anche attraverso messaggi lanciati con modalità nuove e con progetti allora sperimentali (quali ad esempio i gruppi dei pari o peer group, le ricerche mirate o il coinvolgimento dei mass media). Nel 1998 la prima Delibera regionale (N. 940/1998) che prevede il finanziamento anche degli Spazi Giovani nell'ambito dei programmi formativi per la prevenzione e la lotta contro l'aids. Da questo momento in poi gli Spazi Giovani vengono ricompresi nel finanziamento dei programmi formativi per la prevenzione e la lotta contro l'HIV.
Per cercare un consultorio giovani: http://guidaservizi.saluter.it/NV_Online/nv_prestdetails.aspx?Prest_Code=42