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Diagnosi prenatale invasiva di malattie genetiche

Raccomandazioni per l'amniocentesi

 

L'amniocentesi è una tecnica invasiva di diagnosi prenatale introdotta negli anni '70 che consiste nell'aspirazione, tramite puntura dell'addome, di 15-30 ml di liquido amniotico dalla cavità uterina. Sul liquido amniotico e sulle cellule fetali prelevate possono essere effettuati diversi tipi di indagini genetiche come la diagnosi di anomalie cromosomiche, monogeniche o alterazioni di determinate sequenze di DNA fetale (es. microdelezioni), possono essere eseguite indagini infettivologiche per la diagnosi di infezioni fetali, oppure valutazioni biochimiche per la ricerca di errori congeniti del metabolismo o per valutazione della maturità polmonare fetale.
Le linee guida internazionali per la diagnosi invasiva di malattie genetiche mediante amniocentesi [1-3] concordano sui seguenti aspetti:

  • eseguire la procedura sotto guida ecografica continua;
  • eseguire l'amniocentesi a partire dalla 15^ settimana di gestazione, dato che la procedura eseguita più precocemente si associa a maggiori rischi di fallimento dell'esame colturale, risultati falsamente negativi, perdita fetale, incidenza di piede torto (equino varo supinato) e morbosità respiratoria fetale;
  • evitare il passaggio dell'ago attraverso la placenta, soprattutto in caso di donne Rh negative o in presenza di infezioni materne note da HBV, HCV e HIV;
  • in caso di sieropositività per HIV non sono riportati aumentati rischi di trasmissione materno-fetale se la donna assume terapia antiretrovirale combinata e la carica virale ematica non è rilevabile;
  • l'eventuale infezione cronica materna da HBV e HCV non controindica la procedura se la carica virale materna è bassa o non rilevabile;
  • prima di eseguire l'amniocentesi verificare il gruppo Rh materno ed eventualmente somministrare immunoprofilassi anti-D post procedura;
  • in relazione al rischio aggiuntivo di perdita fetale dopo amniocentesi, si raccomanda di informare la donna che si attesta attorno a 0.1-0.5%.
 

Infine, altri aspetti discussi nelle linee guida sono:

  • raccolta del consenso informato scritto prima della procedura [1,3];
  • necessità di mantenere le competenze degli operatori eseguendo almeno 20 amniocentesi all'anno. Rivalutare le competenze quando il tasso di perdite fetali di un operatore appaia eccessivo (sicuramente quando supera 3-4/100 amniocentesi consecutive) [1,3];
  • la profilassi antibiotica prima dell'amniocentesi non è raccomandata, mentre bisogna attenersi alle regole dell'asepsi, come per ogni procedura invasiva [3,4];
  • in caso di profilassi antitrombotica con aspirina ed eparina a basso peso molecolare, non è indicata la sospensione, anche se può essere utile evitare una dose di eparina prima della procedura [3];
  • la presenza di liquido tinto o purulento si associa a maggior rischio di aborto o di complicanze infettive materne [1,3];
  • circa 0.1% dei prelievi può esitare in un test non informativo (mancata crescita in coltura degli amniociti); tale rischio aumenta in caso di amniocentesi tardive nel III trimestre [1,3];
  • per evitare una falsa diagnosi di mosaicismo cellulare dovuto alla presenza di cellule materne, si consiglia di scartare i primi 1-2 ml di liquido amniotico aspirato [2,3].
 
 

Bibliografia

1. Navaratnam K et al. The Royal College of Obstetricians and Gynaecologists. Amniocentesis and chorionic villus sampling. Green-top Guideline No. 8. BJOG 2022; 129:e1-15 [Testo integrale].
2. American College of Obstetricians and Gynecologists' Committee on Practice Bulletins—Obstetrics, Committee on Genetics, Society for Maternal-Fetal Medicine. Practice Bulletin No. 162: Prenatal diagnostic testing for genetic disorders.Obstet Gynecol 2016; 127:e108 [Medline]
3. Ghi T et al, on behalf of the International Society of Ultrasound in Obstetrics and Gynecology. ISUOG Practice Guidelines: invasive procedures for prenatal diagnosis in obstetrics.Ultrasound Obstet Gynecol 2016;48:256-68 [Testo integrale]
4. Gramellini D et al. Mid-trimester amniocentesis and antibiotic prophylaxis. Prenat Diagn 2007; 27:956 [Medline]

 

Data di pubblicazione: 14.03.2024

 
 
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