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L'amniocentesi è una tecnica invasiva di diagnosi prenatale introdotta negli anni '70 che consiste nell'aspirazione, tramite puntura dell'addome, di 15-30 ml di liquido amniotico dalla cavità uterina. Sul liquido amniotico e sulle cellule fetali prelevate possono essere effettuati diversi tipi di indagini genetiche come la diagnosi di anomalie cromosomiche, monogeniche o alterazioni di determinate sequenze di DNA fetale (es. microdelezioni), possono essere eseguite indagini infettivologiche per la diagnosi di infezioni fetali, oppure valutazioni biochimiche per la ricerca di errori congeniti del metabolismo o per valutazione della maturità polmonare fetale.
Le linee guida internazionali per la diagnosi invasiva di malattie genetiche mediante amniocentesi [1-3] concordano sui seguenti aspetti:
Infine, altri aspetti discussi nelle linee guida sono:
1. Navaratnam K et al. The
Royal College of Obstetricians and Gynaecologists. Amniocentesis and chorionic villus sampling. Green-top Guideline No. 8. BJOG 2022; 129:e1-15 [Testo integrale].
2. American College of Obstetricians and Gynecologists' Committee on Practice Bulletins—Obstetrics, Committee on Genetics, Society for Maternal-Fetal Medicine. Practice Bulletin No. 162: Prenatal diagnostic testing for genetic disorders.Obstet Gynecol 2016; 127:e108 [Medline]
3. Ghi T et al, on behalf of the International Society of Ultrasound in Obstetrics and Gynecology. ISUOG Practice Guidelines: invasive procedures for prenatal diagnosis in obstetrics.Ultrasound Obstet Gynecol 2016;48:256-68 [Testo integrale]
4. Gramellini D et al. Mid-trimester amniocentesis and antibiotic prophylaxis. Prenat Diagn 2007; 27:956 [Medline]
Data di pubblicazione: 14.03.2024