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I Registri Nascita

La nascita in Emilia-Romagna 2006

 

L’ultima elaborazione nazionale dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP) condotta dal Ministero della salute è relativa al 2004, ha coinvolto di 527 punti nascita, con una copertura pari a 86% dei parti rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) e 85.2% dei nati vivi registrati presso le anagrafi comunali [1].
Il 4° Rapporto nascita della regione Emilia Romagna, basato sull’elaborazione dei CedAP del 2006, dopo le esclusioni determinate dall’incompletezza o incongruenza delle informazioni, comprende i dati del 98.8% dei nati registrati con le SDO [2].
Il rapporto riprende la struttura del precedente: vi sono alcuni capitoli introduttivi relativi a qualità dei dati, mobilità passiva extraregionale e contesto demografico; vi è poi l’analisi descrittiva dei dati CedAP 2006, con dettaglio sulle singole variabili, confronti fra Aziende e commenti sull’andamento negli anni; il capitolo di confronto con i dati delle altre realtà nazionali è stato ampliato con l’aggiunta dei dati di altre regioni. Si riportano sinteticamente alcuni dati.

Dati demografici
L’età media delle madri al momento del parto è pari a 31.3 anni; la frequenza di donne di età uguale o superiore ai 35 anni è passata dal 25.5% nel 2003 al 28.6% nel 2006. La quota di minorenni tra le donne che partoriscono è lo 0.4%, pressoché costante nell’ultimo quadriennio. Le donne con cittadinanza straniera presentano, rispetto alle donne italiane, una età media inferiore (28.2 versus 32.3) e percentuali superiori di donne con età minore di 20 anni (3.9% versus 0.8%).
Le donne alla prima gravidanza rappresentano il 45.1% del totale. Considerando i precedenti concepimenti esitati in aborto o interruzione volontaria di gravidanza, le donne al primo parto costituiscono il 54.9% del totale.

Assistenza alla gravidanza
– il numero medio di visite in gravidanza è 6.7 (dato costante dal 2003);
– il numero medio di ecografie è 4.8;
– le donne che sono ricorse a tecniche di procreazione assistita sono 362 (1% del totale);
– le donne sottoposte a indagine prenatale invasiva (amniocentesi, villocentesi o funicolocentesi) sono il 28.5% del totale, quota stabile rispetto all’anno precedente, in lieve decremento rispetto a 2003 e 2004;
– il tasso di ricovero in gravidanza è 7.6%, dato stabile rispetto all’anno precedente, in decremento rispetto al biennio 2003-2004.

Assistenza al parto e al neonato
– il tasso di parti pretermine risulta 7.3%, stabile nel quadriennio, quello di parti post-termine 2.2%;
– il parto è indotto nel 23.1% dei casi (69.1% dei quali con prostaglandine), è pilotato farmacologicamente in 11.5% dei casi (le frequenze sono in lieve costante incremento nell’ultimo quadriennio);
– il tasso di parti cesarei è 29.8%, in lievissimo decremento nell’ultimo quadriennio, con una marcata variabilità fra punti nascita;
– i parti vaginali operativi costituiscono il 2.1%;
– il tasso di neonati di peso inferiore ai 2500 grammi è 6.9%, quello dei neonati di peso inferiore ai 1500 grammi è 1.2%;
– nel 2.3% dei casi i neonati sono sottoposti a manovre di rianimazione (1.7% ventilazione manuale; 0.8% intubazione).

Disuguaglianze
Si osserva un’associazione statisticamente significativa tra scolarità medio bassa, cittadinanza straniera e:
– numero di visite in gravidanza minore di 4;
– effettuazione della prima visita ad un età gestazionale uguale o inferiore alle 12 settimane;
– minor ricorso a diagnosi prenatale invasiva in donne di età superiore a 35 anni;
– maggior frequenza di ricovero in gravidanza (solo per scolarità medio-bassa);
– maggior frequenza di parto pretermine (solo per scolarità medio-bassa);
– basso peso del neonato (solo per scolarità medio-bassa).