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Alimentazione
La relazione con il bambino che prende il latte artificiale
L’allattamento per sua natura implica un contatto stretto fra il corpo della madre e quello del bambino, stimola l’attivazione di uno sguardo reciproco e una certa attenzione da parte della madre [1].
Che cosa si sa rispetto al contatto fra bambino nutrito con latte artificiale e chi gli offre il latte? Una revisione sistematica di 6 studi qualitativi e 17 studi quantitativi (13263 genitori inclusi) condotti nel Regno Unito, Stati Uniti d’America, Australia e Nuova Zelanda ha esplorato questo aspetto [2]. Gli studi, di varia qualità, indicano che l’esperienza delle madri (nessuno degli studi includeva i padri) che ricorrono al latte artificiale è spesso caratterizzata da senso di colpa, inadeguatezza, incapacità di prendere decisioni e smarrimento. Le madri riferiscono di ricevere poche informazioni sull’uso del latte artificiale. Spesso compiono errori nella ricostituzione dello stesso (aggiungendo troppa polvere o diluendola troppo) e non applicano le più comuni norme igieniche per ridurre il rischio di contaminazione. Cambiano spesso la marca di latte in polvere per risolvere problemi di rigurgito, che gli autori interpretano in realtà come probabile conseguenza di un eccesso di alimentazione (incapacità di riconoscere i segni di sazietà).
Sembra quindi opportuno fornire ai genitori che utilizzano il latte artificiale alcuni consigli su come trasformare il momento della poppata in una occasione per imparare a riconoscere i bisogni del lattante (senso di fame, di sazietà) e per rinforzare il legame con lui. Anche per chi utilizza il latte artificiale si raccomanda quindi di adottare l’alimentazione a richiesta, senza schemi rigidi di orari e quantità fisse di latte. Di seguito alcuni semplici consigli da proporre ai genitori che utilizzano l’alimentazione con latte artificiale, tratti da libretti rivolti ai genitori e ai professionisti prodotti da diverse agenzie nazionali [1,3-5], basati sull’osservazione delle reazioni del bambino durante le poppate:
- siedi in una posizione comoda e prendi in braccio il bambino tenendolo vicino al tuo corpo in modo che possa guardarti negli occhi: questo aiuta il bambino a sentirsi sicuro e amato. Può essere una buona idea cambiare a ogni poppata il lato del bambino a contatto con il corpo di chi gli offre il biberon
- tieni il bambino con il busto abbastanza elevato con la testa ben sostenuta, così che possa respirare e deglutire senza problemi
- tocca con la punta della tettarella le labbra del bambino e aspetta che apra per bene la bocca prima di offrirgli il biberon
- se la tettarella collabisce durante la poppata, metti delicatamente un dito nell’angolo della bocca del bambino per far entrare un po’ di aria e ripristinare il flusso
- il tuo bambino può avere necessità di quando in quando di fare delle pause durante la poppata e magari eruttare un po’, anche se non tutti i bambini hanno bisogno di farlo. Quando il bambino non vuole più poppare, sorreggilo in posizione verticale e dagli delle pacche delicatamente sulla schiena per aiutarlo a emettere eventuale aria in eccessoalcuni bambini rigurgitano un poco di latte durante la poppata: è normale
- osserva i segni di sazietà di tuo figlio. Non forzarlo a terminare la quantità di latte presente nel biberon. Bambini piccoli tendono a prendere minori quantità di latte ma spesso, crescendo tendono a bere una maggiore quantità di latte in una unica poppata e queste si diradano
- la poppata dovrebbe sempre essere gestita da un adulto. Non lasciare il bambino nella culla da solo con il biberon (bottle propping); questa pratica è pericolosa perché il bambino può strozzarsi (il flusso di latte dal biberon è continuo e può essere troppo rapido) e c’è il rischio di sovralimentazione (è difficile bloccare il flusso di latte dal biberon). Anche i bambini più grandi, capaci di gestire il biberon, non devono essere messi a letto con il biberon: questa abitudine aumenta il rischio di carie precoci dei denti
Bibliografia
1.Health Canada, Canadian Paediatric Society, Dietitians of Canada, and Breastfeeding Committee for Canada-Infant Feeding Joint Working Group. Nutrition for Healthy Term Infants: Recommendations from Birth to Six Months. Canada 2012 [Testo integrale]
2.Lakshman R, et al. Mothers’ experiences of bottle-feeding: a systematic review of qualitative and quantitative studies. Arch Dis Child 2009;94:596-601 [Medline]
3.Government of South Australia-SA Health. Infant formula: A guide to safe preparation and feeding of infant formula. Centre for Health Promotion Community Health Division Children, Youth and Women’s Health Service 295 South Tce, Adelaide 2010 [Testo integrale]
4.NHS-Department of Health. Guide to Bottle Feeding. How to prepare infant formula and sterilise feeding equipment to minimise the risks to your baby. 2011 [Testo integrale]
5.Crawley H, Westland S. Infant milks in the UK A practical guide for health professionals. First steps Nutrition Trust. January 2015 [Testo integrale]