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Documentazione

Le Nazioni Unite, l'UNICEF e l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno considerato le MGF/E come una violazione dei diritti umani, formulando numerose raccomandazioni volte a sradicare questa pratica. L'insieme di raccomandazioni internazionali, programmi, convenzioni, accordi, campagne di sensibilizzazione, ricerche e studi hanno certamente aiutato a mettere al centro dell'attenzione una pratica rischiosa e dannosa per le donne colpite.

Tuttavia, molti commentatori oggi sottolineano i limiti di un approccio normativo e prescrittivo. In primo luogo, perché spesso tali raccomandazioni non raggiungono i villaggi dove le pratiche sono ancora diffuse, e anche perché spesso gli operatori che svolgono gli interventi non sono formati adeguatamente sul piano della comunicazione interculturale. In secondo luogo, perché il modello dei diritti umani, considerato universale, non s'inscrive coerentemente all'interno dei sistemi culturali locali. Spesso infatti le campagne contro le MGF/E possono essere percepite come forme di imposizione di modelli culturali estranei.

Più recentemente, gli organismi internazionali e nazionali hanno cominciato a lavorare congiuntamente alle organizzazioni locali dei paesi coinvolti, promuovendo campagne di sensibilizzazione sul campo volte ad mobilizzare e potenziare le risorse interne. Il problema delle mutilazioni dei genitali femminili, come altre questioni sensibili e profondamente intrecciate alle dimensioni sociali e culturali di un gruppo, può essere affrontato solo con un approccio dal basso, che prenda in considerazione i diversi aspetti delle culture di origine e lavorando insieme alle persone che vivono dentro quello specifico sistema sociale e culturale.

Sono ormai molti anni  che s'investono risorse per contrastare le pratiche di MGF/E, anche in Italia. All'inizio della mobilitazione, tale progettualità  ha considerato le MGF/E come un problema specifico, emergenziale, di carattere sanitario. Progressivamente, mettendo a fuoco la complessità socioculturale di questo fenomeno, si è riflettuto criticamente sul fatto che le campagne a contrasto, se non condotte con sufficiente sensibilità interculturale, potessero produrre effetti di stigmatizzazione sociale nei confronti delle donne coinvolte. In questa direzione, si è riconsiderato il "topic MGF/E" anche come un tema  suscettibile di innescare un confronto più simmetrico e un dialogo interculturale sul controllo sociale dei corpi trasversale a tutte le società.

In questa sezione troverete un elenco, storicamente ordinato e commentato, delle Convenzioni che presiedono agli accordi internazionali in materia di MGF; delle Campagne di sensibilizzazione a livello internazionale e in Italia, che hanno mobilitato risorse e impegno nella prevenzione delle pratiche; una selezione di alcune Linee guida che possono fornire un riferimento utile per i professionisti della salute ma anche per tutti coloro che lavorano a contatto con donne straniere.

 
 
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