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Farmaci equivalenti
Miti da sfatare
Le preoccupazioni e i giudizi negativi espressi in editoriali, commenti e lettere dei rappresentanti di associazioni professionali e scientifiche relativamente all’uso dei farmaci equivalenti non trovano supporto nei fatti.
- La registrazione dei generici prevede controlli rigorosi sulla biodisponibilità e, in fase di produzione, fasi di controllo sulla qualità del prodotto e sulle sue caratteristiche che ne garantiscono efficacia e sicurezza [1-3]
- In presenza di farmaci con ristretto indice terapeutico (NTI) i criteri per l’approvazione del generico sono ancora più stringenti [1,2]
- La valutazione di efficacia dei farmaci generici in comparazione ai farmaci di riferimento indica una pari efficacia; le segnalazioni di minore efficacia derivano esclusivamente da studi retrospettivi, con problemi metodologici che ne inficiano i risultati [4,5]
- I controlli eseguiti sui farmaci registrati fra il 1996 e il 2008 come equivalenti dalla Food and drug administration, dopo aver analizzato 2070 studi di bioequivalenza, confermano che nella stragrande maggioranza dei casi (98%) l’intervallo entro cui rientra il rapporto fra le medie geometriche dell’area sotto la curva (AUC) e della concentrazione massima del farmaco (Cmax) è compresa nel range previsto (80%-125%) e rientra anzi nel range più ristretto (90%-111%) tipico dei farmaci NTI [6]. Solo 2.4% dei farmaci registrati infatti ha un rapporto fra le medie geometriche delle AUC ±10% (Figura in calce)
- Il sospetto che i farmaci equivalenti – pur avendo la stessa quantità e qualità di principio attivo -possa essere di qualità peggiore perché prodotto da piccole ditte che lavorano in condizioni non controllate non è fondato: tutti i farmaci equivalenti registrati sono sottoposti a controlli periodici anche dopo la loro registrazione [7]. Inoltre, 90% dei farmaci equivalenti venduti è prodotto da grandi ditte farmaceutiche, le stesse che producono i farmaci di riferimento [8].
Bibliografia
1. EMA. Guideline on the investigation of bioequivalence. London, 20 January 2010 Doc. Ref.: CPMP/EWP/QWP/1401/98 Rev. 1/ Corr ** [Testo integrale]
2. US Food and Drug Administration. Orange Book: Approved Drug Products with Therapeutic Equivalence Evaluations [Testo integrale]
3. Attuazione della direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/CE. DL 219/2006 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 142 del 21 giugno 2006- Supplemento Ordinario n. 153 [Testo integrale]
4. Kesselheim AS, et al. Clinical equivalence of generic and brand-name drugs used in cardiovascular disease: a systematic review and meta-analysis. JAMA 2008;300:2514-26 [Medline]
5. Kesselheim AS, et al. Seizure outcomes following use of generic vs. brand-name antiepileptic drugs: a systematic review and meta-analysis. Drugs 2010;70:605-21 [Medline]
6. Davit BM, et al. Comparing generic and innovator drugs: a review of 12 years of bioequivalence data from the United States Food and Drug Administration. Ann Pharmacother 2009;43:1583-97 [Medline]
7. FAQ in Italiano sul sito EMA [Testo integrale]
8. Da Cas R, et al. Prescrizione farmaceutica in Umbria. Analisi dei dati relativi al 2010. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2011 (Rapporti ISTISAN 11/36) [Testo integrale]
- Figura 1. Distribuzione dei rapporti fra le medie geometriche di AUC per 2070 farmaci equivalenti (T) e il corrispondente branded (R) (da Davit, Ann Pharmacother 2009).