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Assumere acido folico per un anno prima del concepimento riduce il rischio di parto pretermine
Obiettivo
Studio osservazionale per valutare se esiste un’associazione tra supplementazione preconcezionale con folati e riduzione del rischio di parto pretermine spontaneo.
Metodo
- Popolazione
- Analisi secondaria retrospettiva di una coorte costituita da 34480 donne reclutate in uno studio prospettico di valutazione del rischio di aneuploidia in 15 centri in USA. I criteri di inclusione prevedevano età materna >=16 anni, feto singolo vivo, gravidanza a basso rischio e lunghezza vertice-sacro del feto corrispondente a età gestazionale compresa tra 10 settimane e 3 giorni e 13 settimane e 6 giorni. Sono state escluse dallo studio le donne sottoposte in precedenza a misurazione della translucenza nucale o in caso di diagnosi di anencefalia fetale.
- Esposizione
- Esposizione riferita dalle donne riguardo la supplementazione di folati preconcezionali. Le dosi non sono state specificate. L’esposizione è stata categorizzata in termini di durata come <1 anno (N=12444), >=1 anno (N=6777), non esposte (N=15259).
- Outcomes/Esiti
- Primario: incidenza di parto pretermine spontaneo. Pretermine definito come durata della gravidanza tra 20 settimane e 0 giorni e 36 settimane e 6 giorni. Spontaneità definita dalla mancanza di complicanze mediche o ostetriche associate che costituissero indicazioni per il parto pretermine. Secondari: incidenza dei neonati piccoli per età gestazionale (SGA). Incidenza riferita dalle donne di pre-eclampsia e distacco intempestivo di placenta normalmente inserita.
- Tempo
- Le donne sono state reclutate tra ottobre 1999 e dicembre 2002.
Risultati principali
L’associazione tra assunzione di folati preconcezionali e rischio di parto pretermine spontaneo è stata valutata tramite analisi di sopravvivenza (figura 1 nel testo originale). Rispetto a non supplementazione, i folati preconcezionali assunti per un periodo >=1 anno sono risultati associati a una riduzione di oltre 75% nell’incidenza di parto pretermine spontaneo tra le 20 e le 28 settimane gestazionali (HR 0.22; IC 95%:0.08,0.61) e una riduzione di oltre 50% nell’incidenza di parto pretermine spontaneo tra le 28 e 32 settimane (HR 0.45; IC 95%:0.24,0.83). L’aggiustamento per possibili fattori di confondimento (età materna, etnia, BMI, livello d’istruzione, stato maritale, fumo, parità e precedente storia di parto pretermine spontaneo prima delle 32 settimane) non ha portato a una sostanziale modifica dei risultati (tabella 1). La supplementazione di folati preconcezionali non era significativamente associata a parto pretermine spontaneo dopo le 32 settimane di gestazione. L’associazione tra durata della supplementazione <1 anno e rischio di parto pretermine spontaneo non era significativa dopo aver aggiustato per le caratteristiche materne. Si è osservata una diminuzione del rischio di parto pretermine spontaneo con l’aumentare della durata della supplementazione (test per trend delle funzioni di sopravvivenza, p=0.01) che era più basso tra le donne con assunzione di folati preconcezionali per un periodo >= 1 anno. Non è emersa alcuna associazione significativa con altre complicanze della gravidanza dopo aggiustamento per caratteristiche materne.
Conclusioni
Il rischio di parto pretermine precoce è inversamente proporzionale alla durata della supplementazione preconcezionale di folati. La significatività statistica si raggiunge per supplementazione di durata superiore a 1 anno ed è associata a una riduzione del 50-70% nell’incidenza di parto pretermine precoce spontaneo. Tale supplementazione è specificatamente correlata al parto pretermine spontaneo precoce e non associato ad altre complicanze della gravidanza.
Tabella: rischio di parto pretermine e supplementazione preconcezionale di folati
Parto
pretermine |
No folati(Incidenza)
|
Folati<1aa(Incidenza)
|
Folati>=1aa(Incidenza)
|
Folati>=1aa*
HR Aggiustati (IC 95%) |
---|---|---|---|---|
20-28
settimane |
0.34
|
0.17
|
0.06
|
0.31
(0.11-0.90) |
28-32
settimane |
0.96
|
0.59
|
0.45
|
0.53
(0.28-0.99) |
32-37
settimane |
9.21
|
8.33
|
8.80
|
0.99
(0.85-1.15) |
*Sono stati omessi gli HR relativi al gruppo che aveva ricevuto la supplementazione di folati di durata <1anno, poiché non significativi.
I testi della scheda di presentazione dello studio sono a cura di Anna Erenbourg, Luca Ronfani
Altri studi sull'argomento
I risultati del presente lavoro sono coerenti con precedenti studi osservazionali che dimostravano che donne che hanno basse concentrazioni di folati nel plasma (e nei globuli rossi) tendono a partorire a età gestazionale più precoce rispetto a donne con valori di folati più elevati (età gestazionale al parto =< 39 settimane: folati sierici medi = 3.5 ± 1.5 μg/L; età gestazionale al parto > 39 settimane: folati sierici medi = 4.6 ± 2.1 μg/L; p<0.01) [1]. Una revisione sistematica sulla supplementazione post-concezionale non ha dimostrato effetti significativi sul rischio di parto pretermine (OR aggiustato nel gruppo ricevente 5 mg di acido folico giornalieri rispetto al placebo = 0.88; IC 95%: 0.49,1.50; OR aggiustato nel gruppo ricevente 200 μg di acido folico giornalieri rispetto al placebo = 1.35; IC 95%: 0.82,2.21; p per trend =0.36) [2]. Uno studio ha mostrato un’associazione tra assunzione di folati e lieve riduzione di parto pretermine a seguito dell’attuazione di fortificazione obbligatoria dei cibi in California (RR aggiustato = 0.96; IC 95%: 0.94,0.97) [3]. Uno studio realizzato in Olanda ha evidenziato l’effetto benefico della supplementazione periconcezionale con acido folico su altri esiti neonatali, quali basso peso alla nascita e SGA [4].
Referenze
1. Tchernia G et al. Maternal folate status, birthweight and gestational age. Dev Pharmacol Ther 1982;4(Suppl):58-65.
2. Charles DH et al. Folic acid supplements in pregnancy and birth outcome: re-analysis of a large randomized controlled trial and update of Cochrane review. Paediatr Perinatal Epidemiol 2005;19:112-24.
3. Shaw GM et al. Occurrence of low birthweight and preterm delivery among California infants before and after compulsory food fortification with folic acid. Public Health Rep 2004;119:170-3.
4. Timmermans S et al. Periconception folic acid supplementation, fetal growth and the risks of low birth weight and preterm birth: the Generation R Study. Br J Nutr 2009;30:1-9.
Che cosa aggiunge questo studio
Questo studio per primo rileva un’associazione statisticamente significativa tra durata di assunzione preconcezionale superiore a un anno e riduzione del rischio di parto pretermine.
Commento
Validità interna
Disegno dello studio: coorte prospettica ben disegnata per lo studio originario, ma per questo studio le informazioni relative all’esposizione (assunzione di acido folico preconcezionale) sono state raccolte retrospettivamente e questo potrebbe aver introdotto un bias di ricordo. I risultati sono stati aggiustati per i principali fattori di confondimento noti. La conferma definitiva dell’associazione potrebbe essere fornita esclusivamente da un trial randomizzato controllato che appare di difficile realizzazione per ragioni etiche.
Esiti: l’esito è rilevante. Uno dei limiti dello studio è di non aver quantificato la dose di folati preconcezionali assunti dalle donne, ma di essersi limitato alla valutazione dell’associazione tra durata di assunzione della supplementazione e esiti.
Trasferibilità
Popolazione studiata: la popolazione di donne reclutate nello studio è sostanzialmente assimilabile alla nostra per quanto riguarda l’età materna e il BMI. Per quanto riguarda la distribuzione per etnie, non abbiamo la stessa prevalenza di donne ispaniche e nere. Nonostante l’incidenza di parto pretermine sia aumentata in questi gruppi etnici rispetto alla popolazione bianca, i risultati dello studio sono confermati anche dopo aggiustamento per etnia.
Tipo di intervento: in Italia viene promossa già da alcuni anni la supplementazione di folati preconcezionale in relazione agli effetti protettivi sui difetti del tubo neurale e su altre malformazioni congenite. La raccomandazione sviluppata a livello nazionale dal Network Italiano Promozione Acido Folico per la Prevenzione Primaria dei Difetti Congeniti, prevede che “le donne che programmano una gravidanza, o che non ne escludono attivamente la possibilità, assumano regolarmente almeno 0,4 mg al giorno di acido folico per ridurre il rischio di difetti congeniti. È fondamentale che l’assunzione inizi almeno un mese prima del concepimento e continui per tutto il primo trimestre di gravidanza”.
All’effetto sulle malformazioni congenite si aggiungono ora quelli ipotizzati su prematurità e altri esiti neonatali, che dovranno essere confermati da ulteriori studi e che sembrano essere condizionati da una durata della supplementazione preconcezionale superiore a 1 anno. L’effetto dimostrato in termini di riduzione delle malformazioni congenite è comunque di per sé sufficiente a promuovere l’assunzione di acido folico preconcezionale nelle donne in età fertile.