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TVP e contraccettivi orali

Quali gli studi originali?

Contraccettivi orali di terza generazione e rischio di trombosi profonda: una metanalisi [1]

Obiettivi: Valutare quantitativamente gli articoli che hanno comparato gli effetti sul rischio di trombosi venosa dei contraccettivi orali di seconda e terza generazione

Disegno: Meta-analisi

Studi: Sono stati considerati studi di coorte e caso-controllo che avevano misurato il rischio di tromboembolismo venoso tra le donne che utilizzavano contraccettivi orali prima di ottobre 1995

Misure di esito: Sono stati calcolati gli odds ratios combinati e aggiustati (pooled adjusted odds ratios) attraverso la varianza generale e secondo un metodo basato sugli effetti random. Quando possibile i dati estratti sono stati analizzati combinandoli in tavole due per due secondo il metodo Mantel-Haenszel

Risultati: L’odds ratio per i contraccettivi orali di terza rispetto a quelli di seconda generazione per complicanze tromboemboliche è risultato essere di 1,7 (intervallo di confidenza al 95%: da 1,4 a 2,0; sette studi).
Una simile valutazione del rischio è stata rilevata quando sono stati messi a confronto i contraccettivi orali contenenti desogestrel o gestodene rispetto a quelli contenenti levonorgestrel.
Tra le donne che utilizzavano i contraccettivi orali per la prima volta il confronto del rischio indotto dai contraccettivi di seconda generazione rispetto a quelli di terza ha dato un odds ratio di 3,1 (Intervallo di confidenza al 95%: da 2.0 a 4.6; quattro studi).
L’odds ratio è risultato di 2.5 (intervallo di confidenza al 95%: da 1.6 a 4.1; cinque studi) nelle utilizzatrici di breve periodo e di 2.0 (intervallo di confidenza al 95%: da 1.4 a 2.7; cinque studi) per periodi di assunzione più lunghi.
Il rischio calcolato come odds ratio dagli studi finanziati da case farmaceutiche è risultato di 1.3 (intervallo di confidenza al 95%: da 1.0 a 1.7), mentre gli altri studi hanno riportato odds ratio di 2.3 (intervallo di confidenza al 95%: da 1.7 a 3.2).
I risultati non sono sembrano essere stati influenzati dall’età dei soggetti arruolati, né dai criteri diagnostici scelti.

Conclusioni: La metanalisi conferma che l’uso di contraccettivi orali di terza generazione si associa ad un rischio di complicanze tromboemboliche superiore rispetto all’uso di contraccettivi orali di seconda generazione.
La differenza tra le due classi di contraccettivi non può essere spiegata con la presenza di fattori confondenti e distorsioni sistematiche.

Bibliografia

1. Kemmeren JM, Algra A, Grobbee DE. Third generation oral contraceptives and risk of venous thrombosis: meta-analysis. BMJ 2001;323:131-4 [Testo integrale]

I risultati di questa meta-analisi sono stati ripresi e commentati in un editoriale pubblicato nello stesso numero del BMJ:
Drife JO. The third generation pill controversy(“continued”). BMJ 2001;323:119-120.